“Il disegno delle misure contenute nel Decreto CuraItalia che ha un orizzonte di breve periodo, e l’entità dell’impegno finanziario appaiono adeguati alla fase attuale di sviluppo dell’epidemia”. Lo scrive la Banca d’Italia nella memoria consegnata alla Commissione Bilancio del Senato, impegnata nell’esame del decreto legge, approvato lo scorso 16 marzo, che contiene le misure per contrastare gli effetti del Coronavirus sul sistema economico.
Bankitalia invita, però, il Governo a ripensare i contributi decisi per l’emergenza, riferendosi in particolare ai 600 euro per i lavoratori indipendenti che, si legge nella memoria, “sono una misura una tantum, non proporzionale al reddito e indipendente da un eventuale calo dell’attività” e “in caso di riproposizione dello strumento, e ove le misure di blocco dell’attività economica dovessero divenire più graduate e selettive, sarebbe importante parametrare gli aiuti al venir meno delle occasioni di lavoro e di reddito per territorio e settore d’attività, tenendo altresì conto dell’imponibile fiscale dei diversi soggetti negli anni precedenti”.
“L’esclusione degli iscritti alle casse professionali – prosegue la nota – potrebbe comportare disparità di trattamento in quei casi in cui le casse stesse non dispongano di ammortizzatori sociali adeguati. Non è inoltre chiaro se possano richiedere il sostegno anche lavoratori autonomi di fatto inattivi anche prima dell’emergenza sanitaria.”
L’istituto centrale di via Nazionale sottolinea, inoltre, che “i provvedimenti previsti nel decreto CuraItalia a sostegno delle condizioni finanziarie delle aziende sono mirati soprattutto alle piccole e medie imprese, che nei prossimi mesi potranno risentire maggiormente di eventuali restrizioni nell’accesso al credito“.
In riferimento all’estensione della garanzia di Stato alle grandi aziende, prevista nel CuraItalia, Palazzo Koch invita ad “un’attenta analisi di costi e benefici per assicurare che le risorse pubbliche vengano concentrate su quei casi in cui sono accertabili condizioni di difficoltà di grandi aziende”. L’istituto centrale ricorda che “tali imprese dispongono di ampi margini inutilizzati sulle linee di credito in conto corrente”.
Per quanto riguarda il sostegno ai lavoratori e alle famiglie la Banca d’Italia avverte che “andrà controllato con attenzione l’utilizzo dei congedi parentali da parte delle famiglie al fine di valutare la congruità dei relativi stanziamenti. Nel caso di prolungamento della chiusura delle scuole potrebbe essere necessario estendere gli strumenti attualmente previsti”.