E’ stato reso noto sul sito del MEF, il decreto che da attuazione al nuovo istituto dello “split payment” (D.M. 23 gennaio 2015, vedi allegato). Si ricorda che si tratta del nuovo sistema di versamento dell’Iva indicata nelle fatture relative ad operazioni effettuate dalle imprese nei confronti della amministrazioni pubbliche a decorrere dal 1° gennaio 2015 (cfr articolo 1, comma 629, lett. b) della legge n. 190/2014 – legge di stabilità 2015). Secondo tale istituto, l’Iva indicata nelle fatture deve essere versata dall’amministrazione pubblica e non più dall’impresa (vedi Circolare CNA del 30 gennaio 2015, n. 3).
Il decreto, oltre ad indicare alle amministrazioni pubbliche come procedere al versamento dell’Imposta sul valore aggiunto non più pagata alle imprese, in merito agli obblighi cui sono tenuti le imprese, indica in modo chiaro che:
- lo “split payment” si rende applicabile solamente alle fatture emesse a decorrere dal 1° gennaio 2015 (articolo 9 del D.M. 23 gennaio 2015);
- a decorrere da tale data nelle fatture deve essere indicato “scissione dei pagamenti” (articolo 2, comma 1 del D.M. 23 gennaio 2015);
- le fatture sono registrate nella contabilità Iva nei modi ordinari, tuttavia senza indicare l’Imposta nella liquidazione periodica di periodo (articolo 2, comma 2 del D.M. 23 gennaio 2015).
L’emanazione del decreto risolve così alcune controversie nate sul territorio che portavano alcune amministrazioni pubbliche a rivendicare l’applicazione dello “split payment” anche sulle fatture emesse nel corso del 2014, a prescindere da quanto era già stato indicato dal MEF nel comunicato stampa del 9 gennaio 2015.