La Capitale “non solo non è attrattiva per le imprese ma disincentivante”. Così il presidente della CNA di Roma, Michelangelo Melchionno, in occasione della celebrazione del “tax free day”.
Quest’anno la giornata della liberazione dal fisco è caduta dieci giorni prima rispetto al 2018, ma la città comunque resta tra le più tartassate d’Italia. “Non possiamo far pagare i costi della Capitale ai cittadini e alle aziende di Roma”, è il richiamo di Melchionno, che si augura “una tendenza al calo delle imposte, con la revisione delle addizionali”. Anche se, sottolinea, gli oneri che le imprese romane subiscono sono tanti e diversificati. Basti pensare che “sull’azienda tipo il costo dovuto al traffico incide per circa 10 mila euro annui”. Allora, è il monito, “non dico di attrarre ma almeno non facciamo scappare le aziende che già insistono sul nostro territorio”.
Secondo i dati di CNA Nazionale, gli imprenditori della Capitale passano i primi 245 giorni dell’anno a lavorare per pagare le tasse. “Dobbiamo dire e apprezzare un dato positivo- ha aggiunto- che e’ quello di un abbassamento, anche se lieve, della percentuale di tassazione locale dovuta soprattutto alla possibilità di dedurre al 50% i locali che sono adibiti alle attività artigianali, commerciali e industriali”. Pagare un pò meno tasse- ha detto infine Melchionno- libera risorse alle imprese per fare digitalizzazione, innovazione e investire nella propria azienda. Siamo comunque ancora al 67%, che è una percentuale altissima, visto che noi siamo convinti che le tasse vadano pagate per avere risultati, risorse e servizi necessari allo sviluppo delle imprese e dei cittadini”.