Per far ripartire l’Italia ci vogliono le idee chiare: noi ne abbiamo 12.
Gli Artigiani e le Piccole Imprese propongono una serie di misure straordinarie per limitare il tracollo economico e rimettere in moto la ripresa.
Azioni concrete, da attuare subito.
Un appello-manifesto richiesto dall’Italia degli imprenditori che vogliono tornare il più presto possibile alla vita.
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Credito senza vincoli
Tasso zero, dieci anni, garantito 100% dallo Stato per Artigiani Imprese e Professionisti. Lettera R per confidi.
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Pressione burocratica
Radicale riduzione della pressione burocratica, con particolare attenzione al fisco e lavoro.
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Sviluppo infrastrutture
Attivare subito un eccezionale e straordinario piano di sviluppo e investimenti infrastrutturale.
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Sospensione pagamenti
Sospensione di tutti i pagamenti tributari, contributivi e tributi locali fino a Giugno rateizzazione in 6 mesi.
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Costo del lavoro
Riduzione del cuneo fiscale e contributivo su salari per tutto il 2020 e fiscalizzazione.
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Integrazione salariale
Finanziamento a strumenti contrattuali di integrazione salariale – FSBA.
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Bonus 1.000 euro
Erogazione ai lavoratori autonomi, ai professionisti e alle partita iva, per Aprile, Maggio e Giugno. Indennizzi a fondo perduto.
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Sicurezza
Incentivi per investimenti in sicurezza e sorveglianza sanitaria.
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Pubblica Amministrazione.
Sblocco dei debiti della PA entro Maggio, pagamento in tempi certi.
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Codice Appalti
Sospensione codice appalti per il 2020_2021 e attivazione procedure emergenziali.
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Made in Italy e Export
Azioni e piano di intervento immediato a sostegno e valorizzazione Made in Italy e Export.
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Turismo e Commercio
Azioni e piano di intervento immediato a sostegno e valorizzazione Turismo e Commercio.
Questi 12 punti servono a definire un percorso chiaro e ordinato per la “riapertura”, e un progetto per offrire una visione del futuro dell’Italia con riforme e interventi per rimuovere le criticità strutturali di cui soffre il Paese.
La CNA ha messo a punto questo Manifesto, un contributo da parte di artigiani e piccole imprese per vincere l’ennesima sfida. “L’Italia si è sempre rialzata dalle prove cui la sua storia millenaria l’ha sottoposta. Si rialzerà anche questa volta, più consapevole e coesa di prima” è la conclusione del contributo della CNA che non si abbandona a un facile e retorico ottimismo ma confida nelle straordinarie energie e risorse del Paese e in particolare nelle capacità e nella infinita creatività degli artigiani e dell’imprenditoria diffusa.
Il Progetto Ricominciamo da Noi si articola in tre sezioni: sopravvivere, ripartire, accelerare accompagnate da una profonda e dettagliata analisi sulle carenze e distorsioni di cui il Paese soffre da tempo.
Caro imprenditore, Cara imprenditrice,
CNA è al tuo fianco per rispondere al meglio ai tutti i vostri dubbi su questa emergenza che stiamo affrontando assieme.
Ottime idee, ma non trovo nulla sulle coperture: ecco, magari voi non lo sapete, ma di solito le coperture le forniamo (estorcono a) noi. Considerando il livello attuale della pressione fiscale, prima di elargire a destra e a manca, bisognerebbe accertarsi che a pagare non siano sempre i soliti 4 fessi. Perchè se per avere i 600 euro devo poi pagarne 1200 di tasse in più, preferisco che se li tengano.
Perché invece non dite nulla riguardo al fatto che, nonostante il governo abbia stanziato al fondo FSBA 60 milioni di euro per la cassa integrazione in deroga e sottolineo in deroga, voi associazioni di categoria avete l’incredibile faccia tosta di richiedere il versamento di tre annualità arretrate a tutti gli artigiani che non hanno aderito prima al fondo altrimenti non le verrà riconosciuto il diritto alla cassa integrazione per i propri dipendenti? Come mai continuate sfacciatamente a chiedere questi 600euro a dipendente nonostante due sentenze del tar del Lazio e Sicilia vi abbiano dato torto? Conosco un’altra associazione che chiede contributi alle aziende in cambio di protezione ed agevolazioni piuttosto che a voi mi rivolgerei a loro.
Buongiorno Raffaele, ci permetta di far notare che il fondo è finanziato da imprenditori. Quindi è normale che gli stessi abbiano richiesto prestazioni. Altrettanto normale è che nel primo momento gli stessi imprenditori, a salvaguardia del fondo stesso, abbiano richiesto a coloro che richiedono le prestazioni al fondo senza aver contribuito, di integrare.
Con le risorse ricevute, ed in virtù delle ultime delibere approvate, può accedere al fondo senza prima versare i tre anni.