Si è conclusa il 9 giugno a Stoccolma, l’Assemblea annuale di SMEunited/Artigiani e PMI uniti in Europa in rappresentanza di 12 milioni di artigiani e micro-PMI con oltre 55 milioni di addetti. Un appuntamento per elaborare e condividere proposte per la crescita, gli investimenti e l’occupazione delle PMI e per far fronte comune alle “transizioni” ed i mutamenti in corso a livello europeo e globale.
Era presente all’incontro, il Segretario di Stato per l’energia, le imprese e l’industria svedese Ms. Sara Modig, in qualità di rappresentante della presidenza di turno del Consiglio UE, che ha sottolineato la necessità di maggiore coesione e competitività a sostegno delle imprese europee.
L’appuntamento annuale europeo, è stato ospitato dall’ organizzazione delle PMI svedesi FORETAGARNA. I lavori sono stati introdotti dal Presidente Petri Salminen che ha illustrato gli esiti dei principali appuntamenti con i vertici Istituzionali e Summit dei partner sociali europei svoltisi nel primo semestre del 2023 mentre la relazione del Segretario Generale Veronique Willems, ha illustrato ed approfondito con interventi dei Vicepresidenti, l’azione di SMEunited riguardante oltre 40 atti legislativi e non, che rappresentano “sfide ed opportunità epocali “ per le piccole imprese europee fino al termine della IX Legislatura Europea 2019 – 2024.
SMEunited ha poi trovato l’unanimità nell’individuazione di 7 priorità e proposte strategiche, in vista delle prossime elezioni politiche europee previste per il 9 giugno 2024 contenute in un articolato “Memorandum”.
Le 7 priorità che le PMI presenti all’Assemblea intendono sottoporre alle forze politiche ed alle Istituzioni UE sono:
Un quadro normativo certo e trasparente, un contesto imprenditoriale ed un Mercato Unico dove poter prosperare ed operare; Un sistema capace di garantire la competitività delle micro PMI; Personale qualificato e competenze all’altezza delle transizioni che attendono le micro PMI; Accesso alle risorse; Accesso al credito ed alla finanza per promuovere innovazione e favorire investimenti produttivi; Accesso equo ai mercati (inclusi quelli digitali); Un contesto economico stabile.
Per la CNA erano presenti all’Assemblea di Stoccolma, Marianna Panebarco Vicepresidente CNA con delega alle Politiche Europee e Vicepresidente SMEunited e Claudio Cappellini, responsabile dell’Ufficio Politiche Europee CNA.
Panebarco ha posto al centro del suo intervento numerose proposte ed osservazioni raccolte con organizzazioni PMI europee anche nella “Dichiarazione di Taormina” della CNA, e poi recepite nel “Memorandum” per le elezioni politiche europee 2024-2029, tra queste: il ruolo di propulsore che l’Artigianato italiano e la micro impresa europea possono svolgere nella difficile congiuntura economica attuale e che vede arrancare, di fronte nuovi equilibri e nuovi “attori globali” (una indicazione geografica per le produzioni artigianali, imprenditorialità di genere e giovani, “silver economy”), l’accesso al credito e misure concrete in favore delle pmi (SME supporting factor) perché non subiscano restrizioni del credito ingiustificate a causa del difficile contesto economico attuale e chiedendo alla CE di intensificare il monitoraggio sugli effetti delle regolamentazioni bancarie con la necessaria flessibilità.
Inoltre Panebarco ha evidenziato la necessità e l’urgenza che l’UE si doti di una nuova “Strategia e Politica PMI” a supporto di specifiche politiche di settore, appalti pubblici a misura di PMI anche per facilitare l’accesso a risorse programmate in alcune misure contenute nei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza, in particolare nelle aree interne e rurali.
Politiche per la standardizzazione a misura di PMI e misure per tutelare la vulnerabilità del sistema produttivo industriale europeo non sufficientemente integrato né adeguatamente sostenuto sul piano dell’accesso alle materie prime, percorsi professionali per le cd. Green skills, sostegno per investimenti in innovazione ed infrastrutture e “beni pubblici” di interesse comune coerenti strategie di sviluppo sostenibile inclusive delle PMI, regimi di “aiuti di stato” armonizzati per imprese che si misurano con mercati internazionali, semplificati e stabili nel tempo. Lo scambio di “buone pratiche” nell’autoproduzione energetica e le interconnessioni alle reti locali, in particolare nel mediterraneo. Il partenariato per lo sviluppo con l’Africa, l’inclusione delle organizzazioni PMI nelle “Labour migration platform” per attrarre con “corridoi professionali “, talenti dei paesi terzi.