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Il nostro Osservatorio sugli appalti protagonista al Forum PA

Il nostro Osservatorio sugli appalti protagonista al Forum PA

L’Osservatorio Burocrazia CNA dedicato agli appalti protagonista al Forum PA. Alla tavola rotonda dal titolo “Nuovo codice degli appalti: liberare le potenzialità del sistema-paese”, Il responsabile Relazioni istituzionali CNA, Marco Capozi, ha illustrato i risultati dell’Osservatorio partecipando al dibattito con il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

Le principali evidenze dell’Osservatorio indicano che le micro imprese (pur rappresentando il 97% della platea complessiva) possono accedere soltanto al 17% delle gare di appalto; 2/3 del mercato si concentra su bandi di importo superiori a 5 milioni; solo il 10% dei bandi è suddiviso in lotti e soltanto il 2% fornisce una motivazione in caso di mancato frazionamento; il 30% delle procedure si svolge ancora in modalità cartacea; solo 3 stazioni appaltanti su 10 garantiscono la piena trasparenza delle informazioni (pre e post gara, es. pubblicazione documentazione, numero imprese partecipanti, percentuali ribasso e dati aggiudicazione).

Il nuovo codice si pone, correttamente, nell’ottica della semplificazione e della razionalizzazione delle fonti. Infatti, operatori, stazioni appaltanti e professionisti avranno a disposizione un unico contenitore: un vero e proprio cambio di paradigma, soprattutto per le imprese più piccole. Al tempo stesso “riscontriamo una maggiore attenzione nel tentativo di promuovere l’accesso delle piccole imprese. Penso alla suddivisione in lotti, che nella nuova normativa dovrebbe tener conto della capacità finanziaria delle piccole imprese; penso al favor verso le imprese di prossimità, penso alle nuove misure sull’innalzamento del valore dell’affidamento diretto e, più in generale, alle nuove regole del sottosoglia, che consentiranno alle stazioni appaltanti di ricorrere alla procedura negoziata con più facilità; penso inoltre alla disciplina dei consorzi artigiani, opportunamente tenuta distinta da quella dei consorzi stabili”.

Per quanto riguarda le criticità, “rileviamo in particolare – ha detto Capozi – la portata applicativa della nuova disciplina del subappalto a cascata. Infatti, anche se in linea di principio la norma pone un limite al ricorso al subappalto generalizzato, nei fatti dipenderà dalle scelte delle stazioni appaltanti caso per caso”.

Le aspettative sono positive in quanto l’impianto del nuovo codice è complessivamente ben orientato. Tuttavia, permane una incertezza di fondo legata alla effettiva digitalizzazione del ciclo dei contratti e alla reale qualificazione delle stazioni appaltanti.

Il mercato degli appalti pubblici vale complessivamente (lavori, servizi, forniture) oltre 200 miliardi l’anno: una delle più potenti leve di politica economica, se ben orientata. Il che significa coinvolgere effettivamente, come attore protagonista, la platea delle piccole imprese, fino ad oggi relegata ad un ruolo ancillare. In questo senso, non basta scrivere norme di principio ma occorre verificarne puntualmente l’applicazione. È fondamentale che la volontà politica non venga disattesa dalla prassi amministrativa. Pertanto assume carattere strategico il costante monitoraggio sul livello di partecipazione delle micro imprese agli appalti pubblici, come previsto dalla cabina di regia, che a nostro avviso andrebbe integrata con rappresentati degli operatori economici.

 

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