Il progetto nazionale CNA per trasformare gli incentivi fiscali per ristrutturare e riqualificare le abitazioni in credito d’imposta da poter scontare in banca è divenuto finalmente una proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati (prima firmataria l’on. Sara Moretto)

 

La proposta di legge <Disposizioni per la cessione dei crediti di imposta maturati per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici mediante contratto di sconto con un intermediario finanziario> offre la possibilità di anticipare, presso banche e intermediari finanziari, le agevolazioni fiscali previste per le ristrutturazioni edilizie, senza l’obbligo di attendere i dieci anni di recupero rateale in dichiarazioni di reddito.

La proposta, così come pensata fin dal primo momento dalla CNA e fortemente voluta e supportata da CNA COSTRUZIONI, ha un duplice obiettivo: da una parte mira al rilancio del settore edilizio, dall’altra amplia la platea dei beneficiari (non solo le famiglie che se lo possono permettere perché capaci di anticipare le spese) includendo anche gli       “ incapienti” (le stime CNA parlano di 3 milioni di pensionati e di 5 milioni di dipendenti incapienti, vale a dire dipendenti che non pagano imposte sulle loro scarsissime entrate). Inoltre la proposta tenta anche  di risolvere una criticità specifica dei condominii dove spesso i lavori non partono a causa delle difficoltà economiche di alcuni proprietari.

Questa proposta rappresenta sicuramente una leva significativa per consolidare e sviluppare ulteriormente il mercato della riqualificazione non solo energetica degli edifici.

A tal proposito è opportuno rimarcare il fatto che questo mercato rappresenta oltre il 70% del complessivo mercato delle costruzioni, che l’ISTAT nell’ultimo censimento (2011)  ha rilevato 31 milioni di abitazioni, che il 60% delle abitazioni è stato costruito prima del 1972 e che il 70% ha più di 40 anni. In sintesi si tratta di un vasto mercato potenziale che rappresenta il presente ed il futuro prossimo per la maggior parte delle imprese del settore.

Per la banca il bonus fiscale ceduto costituisce un credito di prima qualità sia perché vantato nei confronti dello Stato garante sia perché lo può utilizzare portandolo a detrazione di tributi e contributi dovuti allo Stato stesso.