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Il Ricamo di Lanzo sorprende, a Filo lungo Filo

Il Ricamo di Lanzo sorprende, a Filo lungo Filo

Il Ricamo di Lanzo sorprende, a Filo lungo Filo

Sei arazzi e un abito da sposa esposti alla Certosa Reale di Collegno; un seminario sulle arti tessili a cura di CNA Torino fa luce sul rapporto tra emancipazione femminile e mestieri della moda

A Filo lungo filo, dal 20 al 22 settembre, protagoniste le arti tessili nel trentennale della tre giorni di Collegno e CNA Torino, neo sostenitrice della manifestazione, ha organizzato il seminario inaugurale presso l’aula magna del corso di laurea in Scienze della formazione primaria, ricavata in quelli che erano i laboratori “Arti e mestieri” della Certosa Reale. E dalla collaborazione tra CNA Federmoda con la Città di Lanzo e il Comitato Ponte del diavolo ha preso anche forma l’esposizione dedicata all’Arte Popolana Lanzese all’interno della Chiesa della Santissima Annunziata dell’ex complesso monastico.

Sei arazzi e un abito da sposa ispirato al Ricamo di Lanzo, provenienti dal Museo del tessile di Lanzo Torinese hanno catalizzato l’attenzione del pubblico e hanno fatto nuovamente parlare questo ricamo antico ma sempre attuale.

“Per CNA Federmoda, dopo le collaborazioni con lo Ied, le esposizioni a Italia Invita a Parma, un convegno al Museo d’Arte Orientale di Torino per Voce del Verbo Moda e al TTG di Rimini, nello stand nazionale della CNA” ha spiegato Vitaliano Alessio Stefanoni, responsabile regionale di CNA Federmoda, “si tratta dell’ennesima iniziativa a sostegno della promozione di questo ricamo sui generis che viene realizzato applicando fiori e rami d’edera su tela grezza, tipicamente canapa tessuta a mano con piccoli telai domestici”.

L’Arte Popolana Lanzese ebbe le sue origini dopo il 1911 e la sua grande fortuna fino ai primi anni Quaranta del Novecento grazie alla sua ideatrice, Elena Mars Albert, introdotta anche a Casa Savoia, grazie ai rapporti famigliari con il Beato Federico Albert, già Cappellano di Carlo Alberto, e successivamente a partire dal 1973 grazie all’impegno di Ester Borla Fornara (1927-2014) alla cui memoria è dedicato il museo del tessile di Lanzo. Con l’obiettivo di favorire un reinserimento della nobile tradizione del ricamo di Lanzo tra i mestieri della moda contemporanea, CNA Federmoda ha organizzato il seminario “Dalle Caterinette di ieri alle stiliste di oggi: nascita e trasformazione della moda a Torino dall’Ottocento ai nostri giorni” a cui sono stati invitati gli studenti e i docenti delle principali scuole di moda torinesi (Alvar Aalto, Zerboni, San Carlo, Passoni) e i venticinque concorrenti alla terza Festa delle Caterinette, il concorso di sartoria ispirato alla storica festa che si svolgeva a Torino dal 1953 al 1971, e che da tre anni grazie a CNA Torino è tornata in auge.

Quest’anno si terrà sabato 16 novembre in piazza Castello a Torino, a Casa Tennis, nell’ambito degli eventi off delle Atp Finals. Ai saluti del vice sindaco di Collegno, Antonio Garruto, e dell’assessore alla Cultura, Clara Bertolo, si sono succeduti quelli del segretario della CNA Torino, Filippo Provenzano – che ha evidenziato la presenza capillare dell’Associazione sul territorio metropolitano – e della presidente di CNA Moda Tessile Abbigliamento di CNA Federmoda, Mioara Verman. All’assessore alla Cultura di Lanzo, Fabrizio Casassa, alla dirigente dell’ufficio Cultura di Lanzo, Francesca Marino, e alla curatrice del Museo del tessile, Renata Bogino, è invece toccata l’illustrazione delle specificità del Ricamo di Lanzo, ma anche dei passaggi che hanno portato nel 2021 alla nascita formale del museo – dopo la sua embrionale istituzione nel 2009 – in quanto presidio culturale accreditato presso la Regione Piemonte e la Soprintendenza.

Le conclusioni sono invece state a cura della professoressa Vanessa Maher, antropologa, autrice del saggio “Tenere le fila. Sarte, sartine e cambiamento sociale 1860-1960”, che ha tracciato un quadro sull’emancipazione femminile resa possibile negli ultimi centocinquant’anni grazie ai mestieri della moda, pur tra mille difficoltà. Un messaggio che è arrivato dritto ad una platea composta in gran parte da giovanissimi e da docenti, ma anche da operatrici del settore che ancora oggi si caratterizza per una fortissima presenza di donne.

 

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