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Il sottosegretario De Vincenti: “Un tavolo di confronto con la CNA per la digitalizzazione delle micro e piccole imprese”

“Sono convinto che l’azione di governo si migliora con il confronto. E perciò chiederò di aprire un tavolo di confronto tra Governo e CNA per verificare se è possibile accogliere le proposte della Confederazione in favore delle micro imprese, a partire dal Piano straordinario per la digitalizzazione presentato in questa sede. Anche per continuare il discorso aperto dal premier Renzi che è intervenuto alla vostra assemblea del novembre scorso con un apprezzato video messaggio”. Lo ha assicurato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Claudio De Vincenti, concludendo il convegno su “Ibridazione – l’Italia digitale e le imprese” che si è tenuto oggi nell’auditorium della Cna nazionale a Roma.

De Vincenti ha risposto all’invito lanciato da Sergio Silvestrini, Segretario Generale della Cna, che nel suo intervento al convegno ha sottolineato le penalizzazioni subite dalle piccole imprese italiane nel credito e negli appalti, tanto per fare due esempi, rispetto alle imprese maggiori e anche a quanto accade negli altri Paesi europei. Silvestrini ha ricordato che si parla troppo di piccole  e medie imprese ma, poi, in realtà si fa poco o nulla per le piccole imprese. “Il Parlamento – ha precisato – ha votato all’unanimità lo Statuto delle Imprese, che riconosce il ruolo dei piccoli nell’economia e la società italiana, ma poi non ha trasfuso nella pratica queste dichiarazioni di principio. E’ ora di mettere davvero le piccole imprese al centro dell’agenda politica e si potrebbe cominciare proprio con il piano di digitalizzazione”. Silvestrini ha, inoltre, rilevato l’assurdità di normative europee che, “in Italia, lasciano in pratica senza credito il 97 per cento delle imprese e il 56 del valore aggiunto”, i dati delle imprese tra uno e nove addetti.  Nella sua replica, De Vincenti ha sostenuto, in particolare, che “il Governo è molto impegnato a migliorare le regole della Ue, considerato che la battaglia si conduce principalmente in Europa ma l’Italia sta facendo fronte comune, Governo e Banca d’Italia in testa, e siamo convinti che troveremo alleati perché il problema non è solo nostro”.

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