Il rimbalzo dell’economia italiana nel 2021 e l’anno prossimo riceverà una notevole spinta dal Superbonus 110% e dal piano Transizione 4.0 che saranno da acceleratore della spesa per investimenti. E’ quanto indica la Commissione Europea nelle previsioni economiche invernali, una conferma autorevole di quanto CNA sottolinea da mesi: gli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici e il piano Transizione 4.0 rappresentano due misure per favorire la crescita in modo strutturale.
Per questo la Confederazione ha chiesto a Governo e Parlamento di prorogare il Superbonus 110% almeno al 2023 e di allungare l’orizzonte temporale di Transizione 4.0. ma oltre alla proroga è necessario rendere più agevole e semplice l’utilizzo degli strumenti che hanno le potenzialità per riattivare il motore dell’economia ed accelerare sul raggiungimento degli obiettivi al 2030 sulla transizione energetica.
Le nuove previsioni della Commissione Europea mostrano una crescita del Pil dell’Italia del 3,4% per l’anno in corso e del 3,5% per il 2022. Il prodotto interno lordo non tornerebbe quindi ai livelli pre-covid dopo il -8,8% del 2020. Tuttavia le stime della Commissione non includono le misure del Next Generation EU. E’ evidente che l’impiego rapido ed efficiente delle risorse europee per gli investimenti potrà avere un impatto considerevole in termini di maggiore crescita.
Il commissario europeo Paolo Gentiloni ha messo in evidenza l’impatto del Recovery Fund. “In autunno avevamo previsto che il Recovery potrebbe avere un impatto sul Pil del 2% negli anni in cui sarà operativo. Gli Stati che hanno un Pil pro-capite sotto la media Ue avranno la spinta più forte. Considerando uno stimolo di sei anni, il livello del Pil 2021-2026 potrebbe essere più alto del 3%-3,5% rispetto a uno scenario senza Recovery”.
La ripresa prevista per l’Italia – scrive la Commissione Europea – si basa su una prolungata politica di sostegno per attutire gli effetti della pandemia sugli stipendi e sui posti di lavoro, e per preservare la redditività delle imprese a corto di liquidità, in particolare le Pmi. L’allentamento delle restrizioni entro l’estate prossima dovrebbe andare particolarmente a vantaggio della spesa dei consumatori in quanto dovrebbe ‘scatenare’ la domanda repressa. Tuttavia, visto che i risparmi delle famiglie si ridurranno solo gradualmente, la crescita dei consumi resterà moderata”.