Tre anni per realizzare un sogno: la Big Delta. La stampante 3D più grande del mondo, con l’obiettivo di dare a tutti una casa con poche centinaia di dollari. Ma anche di ricostruire edifici distrutti, come dopo il terremoto in Nepal, o potenzialmente monumenti di cui si crede persa per sempre traccia, come quelli distrutti dall’Isis.“Insieme al mio staff non ho mai mollato, anche di fronte ai momenti di crisi, e questa forte determinazione ci ha portato a realizzare il nostro sogno e veder riconosciuto anche all’esterno il sacrificio di questi anni”. Parla al plurale Massimo Moretti, visionario titolare, con un’esperienza decennale nel mondo dell’elettronica e meccanica, del CSP (Centro Sviluppo Progetti) e soprattutto di WASP, un progetto incentrato sullo sviluppo della stampa 3D, che ha portato alla realizzazione della Big Delta.

L’idea di WASP (World’s Advanced Saving Project), è nata appena tre anni fa per rispondere al tema della casa a costo che tende a zero. Occorreva sviluppare una stampante 3D gigantesca, in grado di costruire le abitazioni utilizzando materiali presenti sul posto. In sostanza un sistema robotizzato a basso consumo di energia, facile da trasportare e installare ed economico. Nel corso del tempo, il progetto si è trasformato in qualcosa di sempre più grande e ambizioso.

“A monte di tutta la nostra attività – sottolinea Moretti – c’è la passione per prodotti e processi nuovi, il desiderio di pensare a idee innovative, realizzarne la pre-produzione e provare a proporla al mercato”.

In questi anni WASP si è sempre autofinanziata, vendendo riproduzioni in scala della stampante gigante e reinvestendo tutto nella ricerca…

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