Riformare i settori dell’estetica e del benessere che, alla luce della crescente domanda di qualità, richiedono una professionalità sempre maggiore a tutela degli operatori e dei consumatori anche per contrastare il diffondersi dell’abusivismo e della concorrenza sleale.
Questi gli obiettivi della proposta di legge, presentata dall’on. Marco Donati e firmata da 60 deputati per modificare la legge 1/90 in materia di estetica ormai inattuale ed inadeguata rispetto alle dinamiche evolutive del settore.
I contenuti presentati questa mattina in conferenza stampa presso la sede CNA Arezzo.
“La proposta di legge – osserva l’On. Marco Donati, componente della commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati – risponde all’esigenza di rendere la professione di estetista più conforme al quadro evolutivo e di regolamentare a livello nazionale professioni non disciplinate da nessuna legge statale. Come sempre accade la crescita esponenziale di un settore economico porta spesso con sè storture che solo un intervento statale può raddrizzare. E’ il caso di tatuatori, piercer, make up artist e onicotecnici (l’evoluzione del manicure), attività non presenti nella disciplina del 1990 per le quali vi sono regolamentazioni regionali difformi. Basti pensare che per eseguire tatuaggi in Emilia Romagna occorrono 14 ore di formazione, in Toscana 600”.
“Per questo settore composto da piccole e piccolissime imprese – continua l’On. Marco Donati – la legge introduce concetti quali l’affitto di cabina e il coworking ovvero lo svolgimento dell’attività di più imprenditori in spazi condivisi e attrezzature in comune. Così come le prestazioni a domicilio e occasionali e la specializzazione in socio-estetica, ovvero trattamenti estetici dedicati a soggetti sottoposti a interventi sanitari. Parliamo ad esempio di estetica oncologica i cui risultati hanno evidenziato ricadute benefiche su pazienti ed assistiti”.
“Il testo – dichiara Antonio Stocchi, Presidente nazionale CNA Benessere – è nato su stimolo di CNA. Il settore del benessere, con particolare riferimento alle attività di acconciatura, estetica, tatuaggio e piercing, è costituito da 140 mila imprese e circa 400 mila addetti, con un giro d”affari annuo pari a 21 miliardi. Chi si rivolge a un centro estetico non lo fa per la semplice rimozione di inestetismi, ma per il mantenimento e il recupero del proprio benessere psicofisico. Per questo è necessario un quadro normativo certo che generi percorsi formativi idonei e certificati per elevare il livello di competenza degli operatori del settore”.
“Un intervento quanto mai opportuno contro la concorrenza sleale – chiarisce Luca Bichi, Presidente CNA Benessere Arezzo – se consideriamo che dei 4mila nuovi centri di estetisti e acconciatori, nati negli ultimi anni in Italia, ben 2mila sono abusivi (prezzi bassi, servizio a domicilio, noncuranza delle norme di legge in materia igienico-sanitaria e di sicurezza), per un giro d’affari di 15 milioni di euro di evasione fiscale e contributiva. Senza contare che il mancato rispetto delle norme di legge in materia igienico-sanitaria ha provocato un aumento delle patologie infettive”.
Per questo mondo multiforme di attività, una nuova legge sull’attività estetica è dunque quanto mai urgente e necessaria. Da una parte per dare ancora più slancio a un comparto economico in grande espansione e che crea nuovi posti di lavoro, dall’altra per garantire maggiore sicurezza alla clientela.