L’attività di installazione e manutenzione degli impianti termici, e tra questi nello specifico degli impianti a gas, richiede un imponente bagaglio di conoscenze tecniche e normative e implica rilevanti responsabilità civili e penali.
L’impianto termico deve essere efficiente dal punto di vista energetico, non inquinare ma soprattutto deve essere sicuro, garantire cioè l’incolumità di chi lo utilizza.
Le principali cause degli incidenti, secondo la statistica annuale incidenti da gas combustibile in Italia del CIG, sono il mancato o ridotto afflusso di aria comburente in ambiente e l’inidoneità dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione. Pochi per fortuna gli incidenti dovuti a fughe o dispersioni di gas. L’indice è puntato da anni sulla carenza di manutenzione degli apparecchi e su installazione fai da te ma, secondo noi, anche su un uso non corretto degli impianti e degli apparecchi.
In tutte le circostanze legate all’impianto o all’apparecchio che cagionano danni, lesioni o decessi, l’operato del tecnico manutentore verrà vagliato con la lente di ingrandimento.
In questi casi l’intervento della magistratura è scontato. Periodicamente arriva una sentenza della Cassazione che condanna il tecnico manutentore per non aver impedito l’uso dell’impianto o dell’apparecchio e per non aver fatto tutto il possibile per evitare che si verificasse un danno.
La messa fuori servizio è l’unico strumento per prevenire il verificarsi di incidenti e per questo motivo CNA e Confartigianato si sono fatte promotrici presso il CIG per sviluppare un documento di indirizzo utile che elencasse le operazioni da compiere e la documentazione da compilare nelle diverse situazioni. Complessivamente esprimiamo soddisfazione per il risultato ottenuto e ringraziamo per l’attenzione che il gruppo di lavoro ha riservato all’argomento.
La messa fuori servizio è sicuramente l’operazione più delicata per un manutentore che, in presenza di anomalie che rendono inidoneo l’impianto, deve impedirne l’uso: delicata sia per le responsabilità conseguenti sia per l’inevitabile disagio che ricadrà sull’utilizzatore, specie nel periodo invernale.
Nelle Linee guida, scaricabili gratuitamente dal sito del CIG, in maniera semplice e lineare vengono spiegate le operazioni ammesse dalla norma e quelle vietate.
Si propongono procedure diverse a seconda dell’atteggiamento dell’utilizzatore, tutte volte a limitare, fino ad azzerarle, le responsabilità derivanti da una riaccensione accidentale o volontaria, e vengono riportati alcuni esempi e fornite indicazioni anche sulla modulistica da utilizzare.
Le Linee guida sono un documento tecnico di indirizzo e consultazione che non può sostituire le norme e le leggi vigenti ma che ci auguriamo venga preso in considerazione da tutti i soggetti interessati come utili a dimostrare la diligenza qualificata degli operatori.