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Imprese del tessile abbigliamento. Arriva il credito d’imposta per le spese di ricerca ed innovazione dei campionari

C’è uno spiraglio per permettere alle imprese di detassare in qualche modo le spese sostenute per i campionari, un’annosa richieste delle aziende del settore moda.

Nelle scorse settimane, infatti, è stata ampliata l’applicabilità del credito d’imposta per le spese di innovazione e sviluppo, tra le quali possono essere compresi non solo i costi sostenuti per consulenti ed agenzie esterne, ma anche parte dei costi del personale dipendente impiegato in questa attività di ricerca e i costi per gli ammortamenti sostenuti dalle società di capitali.

Se ne è parlato nel corso di una partecipato seminario organizzato da CNA Federmoda nei giorni scorsi a Carpi dove i consulenti di Serfina, società di mediazione finanziaria di CNA, si sono soffermati sulle possibilità a disposizione delle imprese del settore, rispondendo a dubbi e domande.

“Si tratta di uno strumento – chiarisce Tamara Gualandi, presidente di CNA Federmoda Modena – nel quale ricadono, per il settore moda, le attività riconducibili alla nozione di ricerca e sviluppo, vale a dire quelle che precedono la fase realizzativa del campionario o della collezione, e sono collegate alla fase ideativa dello stesso e della realizzazione dei prototipi. Quindi possono rientrare nell’agevolazione le attività di ricerca ed ideazione estetica e di realizzazione dei prototipi”.

“E’ chiaro – continua Gualandi – che non si tratta ancora del provvedimento di defiscalizzazione che auspichiamo, ma quanto meno con questa agevolazione le imprese più attente sotto il profilo dell’innovazione e della ricerca potranno trovare un sostegno alla loro attività”.

Per informazioni è possibile contattare il responsabile di CNA Federmoda Roberto Bonasi, tel. 059 418308, mail rbonasi@mo.cna.it

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