Prorogare il Superbonus 110% senza limitazioni. E’ quanto prevede la proposta del presidente della Commissione Industria del Senato Gianni Girotto approvata dalla Commissione sul parere favorevole con osservazioni in merito allo stato di previsione del Ministero della transizione ecologica.
Nello specifico il documento indica la necessità di prorogare in modo generalizzato il Superbonus 110%, così come atteso da cittadini e imprese a seguito degli impegni presi dal Governo in tal senso, nonché rispetto alla necessità di unificare e riorganizzare la disciplina dei bonus edilizi in maniera da superare le stratificazioni normative e facilitarne la gestione da parte della Pubblica Amministrazione, ma anche la fruibilità per gli operatori del settore ed i cittadini.
Inoltre “prorogare tutti i bonus edilizi («superbonus», «sisma bonus», «bonus facciate», «bonus ristrutturazione», «ecobonus», «bonus verde» e «bonus mobili») per il 2023 per tutte le tipologie di abitazioni oggi consentite: condomini privati, case unifamiliari e plurifamiliari, edilizia residenziale pubblica e cooperative di abitazione a proprietà indivisa.
In via generale il parere approvato dalla Commissione Industria rileva di “adottare ogni opportuno intervento volto a garantire, in ogni caso, un’adeguata estensione temporale degli incentivi edilizi oggi vigenti, al fine di consentire agli interventi in corso, per tutte le tipologie di edifici coinvolti, di concludere i lavori e beneficiare pienamente delle misure di detrazione fiscale previste”.
Il parere affronta anche il tema del rincaro dei prezzi dell’energia, sollecitando di prevedere che la fornitura di energia elettrica ai soggetti svantaggiati sia effettuata da Acquirente Unico, con il compito di svolgere anche il servizio di vendita e la gestione della fornitura secondo principi di efficienza, efficacia, economicità, trasparenza e non discriminazione, utilizzando tutte le modalità di approvvigionamento disponibili sul mercato. Inoltre il parere invita il Governo ad adottare le ulteriori misure necessarie a contenere i prezzi nel settore elettrico e gas e a contrastare eventuali comportamenti anti-concorrenziali degli operatori sul mercato del giorno prima, tenuto conto che, nell’attuale situazione congiunturale, i valori altissimi raggiunti dalle offerte dei cicli termoelettrici (circa 300 euro MWh nel mese di ottobre, rispetto ai 50 euro MWh prima dell’emergenza COVID-19), garantiscono rendite inframarginali elevatissime a tutti i rimanenti impianti che ne partecipano.