Non sono ancora andati in vacanza. Ma non è ancora detta l’ultima parola. E’ sui connazionali e su questa ultima parte di estate, agosto soprattutto, che si concentrano le speranze e l’offerta degli operatori del turismo. Attività ricettive, ristorazione, trasporto persone e agenzie di viaggio. In una parola: il turismo che in Italia, conta oltre 230mila imprese, di cui 33mila alberghiere, 183mila extra-alberghiere, 17mila mila agenzie di viaggio e tour operator. È questo il settore che ha pagato il prezzo più salato all’emergenza sanitaria legata al Covid. A fare i conti è CNA Turismo, che ha condotto un’indagine sui propri associati. Il risultato è che tra marzo e maggio il movimento economico del turismo in Italia si è contratto di circa 52 miliardi di euro. Quanto garantivano oltre 80 milioni di presenze. Non è andata meglio a giugno, così come non ci si aspettano impennate per luglio.
Le mete del turismo in Italia
Dopo aver fatto i conti della crisi, CNA Turismo ha disegnato la mappa delle destinazioni preferite in questo ultimo mese di vacanze. Prima classificata è la Puglia. Medaglia d’argento e di bronzo, rispettivamente, a Toscana e Sicilia.
Seguono, nell’ordine, Sardegna, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Marche, Liguria.
Mete predilette, ma con presenze in calo. L’assenza degli stranieri e dei gruppi organizzati cambia radicalmente il panorama delle vacanze in Italia, dove ci si sposta perlopiù in famiglia o in coppia, se non da soli o con un gruppo ristretto di amici.
Prevale il turismo di prossimità
L’industria delle vacanze può contare praticamente solo sugli italiani, almeno quelli che possono permettersele. Perché è vero che ci sono segnali incoraggianti e diffusi di una ripresa, ma il dato evidenziato da CNA Turismo è che i nostri connazionali hanno ridotto le ferie. Su quanti andranno in villeggiatura, comunque, incombe il timore di una ripresa dell’epidemia. E rimane, di conseguenza, la paura di andare nelle aree più colpite, preferendo le regioni dove il virus ha fatto meno danni. E chi magari era abituato a veloci spostamenti in aereo e oggi preferisce restare entro i confini, sceglie il turismo di prossimità per evitare trasferte troppo lunghe.
Il turismo è di mare, montagna o collina
Il mare rimane al primo posto nell’immaginario turistico tricolore. Possibilmente quando la spiaggia si accompagna a percorsi enogastronomici, più adatti a piccoli numeri di turisti che alle comitive.
In cima alle preferenze degli italiani, accanto al mare, ci sono poi la montagna e la collina, mentre continua la crisi profonda delle città d’arte, tranne poche eccezioni, come Venezia e Matera.
Le coste del Salento, tirrenico e jonico, del Gargano, del Barese trainano il risultato della Puglia. La Versilia, le isole (Elba in primis), il Grossetano fanno la fortuna della Toscana. Ad ammortizzare la dura crisi del settore contribuiranno i numeri che si prevede ad agosto raggiungeranno cifre importanti sulle coste di Sicilia e Sardegna.
Le altre mete del turismo di prossimità
I turisti italiani diretti in Campania sceglieranno la costiera amalfitana e quella sorrentina, le isole e il Cilento. Località magari meno storicamente conosciute, ma altrettanto in grado di calamitare i turisti rappresentano mete ambite di quanti la Calabria. Restano in alto nella classifica l’Emilia Romagna, la Liguria, il Conero e le Marche generale, che però per quest’anno devono mettere da parte le cifre registrate in passato.
La carta vincente in questo momento di crisi è quindi il turismo di prossimità, quello cioè degli italiani che non scavalcano l’ambito regionale per godersi le ferie. È il turismo di chi ha rinunciato ad andar lontano, ma la vacanza se la concede. Vale per il Lazio, con il litorale anelato in particolare dai romani, e così per Veneto, Basilicata, Abruzzo, Molise, Friuli Venezia Giulia. La “regina” di colline e montagne è il Trentino Alto Adige, ma anche Lombardia, Piemonte e soprattutto Val d’Aosta si stanno assicurando una fetta di appassionati delle vette e amanti del trekking.
Qui l’articolo de Il messaggero.