Dai dolci tipici come il panpapato, le pesche con l’alchermes e la pagnotta pasquale ai salumi come i prosciutti di Parma e di Modena, la salama da sugo, il culatello, lo zampone e il cotechino che hanno reso l’Emilia Romagna una terra di eccellenza alimentare. Dai celebri prodotti caseari come lo squacquerone, il parmigiano reggiano e il formaggio di fossa alle specialità della pasta fresca come tortellini, cappelletti e tortelli. Senza dimenticare prelibatezze quali crescentine, tigelle e piadine.
L’Expo di Milano si leccherà i baffi: nello spazio della Regione “La Piazzetta” all’interno del Padiglione Italia arriva il meglio dell’artigianato alimentare emiliano romagnolo. Con prodotti che hanno reso celebre la nostra regione nel mondo e non potevano mancare in una vetrina di interesse mondiale dove il tema del cibo e dell’alimentazione sono centrali.
Saranno 26 le imprese che CNA regionale dell’Emilia Romagna e Confartigianato Imprese Emilia Romagna porteranno all’Expo. Imprese selezionate nell’ambito di cinque filiere di prodotto che rappresentano la tipicità alimentare dell’Emilia Romagna: salumi, formaggi, dolci tipici e paste ripiene, pane.
In questo progetto, che prende il nome di “Food Stories: le eccellenze alimentari artigiane all’Expo”, sono protagonisti laboratori artigianali, forni, aziende dolciarie, norcini, caseifici, pasta fresca e panifici.
Ma il progetto non si conclude dopo la due giorni milanese: è stata realizzata un’app scaricabile gratuitamente da pc, tablet e smartphone in cui verranno inserite le 26 imprese dell’Expo, insieme ad altre 42 sempre dell’artigianato alimentare emiliano romagnolo, e avrà la funzione di guida per chi vuole esplorare la regione Emilia Romagna seguendo una mappa del gusto e dei sapori. L’app sarà valorizzata nei confronti dei visitatori dell’Expo, degli operatori internazionali specializzati e da chi sa orientare questo settore, così da garantire la massima visibilità ai prodotti ed alle lavorazioni, valorizzando la cultura alimentare dell’Emilia Romagna, il suo territorio e le imprese eccellenti della produzione alimentare artigiana. L’app si chiama “Food Stories – Artigiani del gusto in Emilia Romagna”, è già scaricabile sui dispositivi Android, presto anche su quelli Ios.
Durante le giornate saranno organizzate varie iniziative per dare visibilità alle imprese, ai loro prodotti e lavorazioni: tavole rotonde, workshop. Attraverso la proiezione di video e con interviste agli imprenditori verranno raccontati i case history dei percorsi eccellenti della produzione artigiana alimentare tipica.
Si partirà subito la mattina di giovedì 1 ottobre col saluto d’apertura dell’Assessore regionale Palma Costi, di CNA e di Confartigianato. Per proseguire con interviste condotte dal giornalista Fabrizio Binacchi ad esperti alimentari e ad imprese del settore. Tutto il programma su www.foodstories.eu
“Questo progetto – spiega Paolo Govoni, Presidente CNA regionale Emilia Romagna – vuole promuovere le imprese in un luogo strategico come l’Expo ed intercettare gli orientamenti diffusi intorno a temi di forte interesse quali: cibo e territorio come fonte di identità, il turismo enogastronomico come esperienza, il valore del cibo naturale, l’attenzione all’artigianalità, nonché il piacere di produrre cibo. Perché in questi ambiti, la Regione Emilia Romagna e le sue aziende artigiane alimentari hanno davvero tanto da insegnare e soprattutto da fare assaggiare al mondo”.
“Abbiamo portato ad Expo il meglio della nostra produzione artigiana alimentare ”, spiega il Presidente di Confartigianato Emilia Romagna Marco Granelli, “è un’occasione per mettere in evidenza la qualità, la creatività e il legame con la tradizione e il territorio delle produzioni artigiane del settore alimentare. Non dimentichiamo che la nostra regione è la prima in Italia per numero di prodotti agroalimentari di qualità Dop e Igp, sono ben 39, e il settore dell’artigianato alimentare conta 8.166 imprese. Formaggi, salumi, dolci , paste ripiene e pane sono parte della nostra storia e della nostra cultura, portali ad Expo è un omaggio a ciò che sappiamo fare ma anche e soprattutto a ciò che siamo”.