Tutto parte dal regalo di un libro sul restauro del capolavoro di Leonardo Da Vinci L’Ultima cena, uno dei simboli più forti della città di Milano. Da qui l’idea dell’artista reggiano Giuliano Melioli, titolare dell’azienda “Ars Vivendi” associata a CNA, di affrontare il tema dell’alimentazione sostenibile al centro di Expo 2015 attraverso una provocazione che ci porti alla realtà di tutti i giorni. E cioè: “Non esiste una alimentazione sostenibile per tutti senza condivisione”. Per rappresentare questo messaggio Melioli ha riprodotto il Cenacolo di Leonardo su un enorme pannello di 8.8 x 4 metri rivisitandolo in chiave moderna, pur rimanendo fedele nel disegno all’originale.
Il progetto, dopo essere stato esaminato dall’organo competente delle Ferrovie dello Stato e dallo stesso architetto Santiago Calatrava che detiene il vincolo sull’immobile da lui progettato, ha avuto il benestare per dar corso all’opera che verrà collocata nell’atrio della stazione Mediopadana sabato 18 aprile alle 12.15, dove rimarrà esposta fino al termine di Expo 2015. Per l’occasione saranno presenti tra gli altri Graziano Delrio, neo Ministro alle Infrastrutture, il Vescovo della Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla Monsignor Massimo Camisasca e il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi.
“Vedendo le foto nel libro L’ultima cena – Leonardo da Vinci – spiega l’artista reggiano – sono rimasto molto colpito dall’abilità dei restauratori, tanto che ho voluto reinterpretare l’opera dal punto di vista del restauro. Per farlo ho usato la tecnica del cocciopesto rielaborando quella usata nell’antica Roma, e ho cambiato completamente i colori rispetto all’affresco originale per dare più forza al mio messaggio”.
Se il Cenacolo di Leonardo è uno dei simboli forti della città di Milano, il cooperativismo, la collaborazione, l’impegno verso la collettività fanno parte della cultura e delle radici del territorio Emiliano. Ecco cosa simboleggia il pane in cocciopesto posto in primo piano davanti al pannello, dorato e al tempo stesso nero, perché un pane condiviso può generare vita e un pane tenuto stretto per se stessi diventa pane secco, morto.
L’opera di Giuliano diventa quindi l’occasione per presentare ai milioni di visitatori dell’Expo l’arte italiana Made in Reggio e le capacità ed eccellenze del nostro territorio, ma al tempo stesso è anche il modo per provocare le coscienze e veicolare un messaggio di solidarietà.
Messaggio che sarà oggetto di un convegno dal titolo “Leonardo: perché non sia l’ultima cena” che si terrà sempre sabato 18 aprile dalle 9.30 presso l’Aula Magna dell’Università di Modena e Reggio Emilia in viale Allegri, per poi procedere all’inaugurazione presso la stazione Mediopadana.
“La finalità di questo progetto – conclude Giuliano Melioli – è quella di andare oltre all’esibizione di un’opera d’arte e promuovere azioni concrete capaci di testimoniare che una diversa redistribuzione delle ricchezze è possibile per sostenere nuove forme di alimentazioni più efficienti e sane, per tutti”.
Giuliano Melioli ha iniziato la sua attività di artigiano specializzato nell’architettura d’interni trent’anni fa, dopo essersi licenziato da un lavoro in banca come geometra. Ha brevettato la tecnica del cotto policromo intarsiato, unica al mondo, che gli ha permesso di essere conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Le sue creazioni hanno raggiunto America, Medio Oriente, Europa, Canada, Russia, Israele e America Latina. Uno dei suoi lavori più recenti riguarda l’installazione di importanti opere presso la nuova sede commerciale della Toyota a Fukuoka in Giappone.