“Per lo sviluppo del sistema produttivo regionale sarà fondamentale la questione relativa ai fondi europei. Non possiamo accontentarci dei 1200 milioni di euro già destinati alla regione. Dobbiamo prima di tutto spendere bene queste risorse individuandone le finalità. Ci sono inoltre i fondi comunitari diretti dai quali riusciamo a raccogliere molto poco. Dobbiamo utilizzare la Macroregione Adriatico Ionica per recuperare queste risorse. Risorse che inciderebbero su settori come la blu economy, il turismo sostenibile, le infrastrutture. Tematiche che sono il cuore e il motore della nostra regione. Istituzioni, imprese e università devono lavorare insieme per cogliere questa opportunità. Abbiamo davanti a noi un grande lavoro da fare e con un approccio diverso, più diretto e vicino ai territori, possiamo vincere la sfida. Ho già detto che mi sono dato 300 giorni per portare avanti i primi obiettivi: dalla riorganizzazione dell’ente, alla semplificazione della burocrazia e alla gestione dei fondi europei. Credo sia arrivato il momento di scegliere e lasciare la politica dei finanziamenti a pioggia e dei bandi scritti spesso su misura. Dobbiamo fare in modo che questi fondi arrivino a tutti, anche alle piccole imprese per permettere all’intero sistema di ripartire”. Lo ha dichiarato il presidente delle Regione Luca Ceriscioli incontrando gli artigiani ad Ancona, nella sede della CNA Marche.
La CNA ha ricordato, citando i dati dell’Osservatorio del Sole 24 Ore, che le Marche devono ancora spendere il 19,4 per cento dei Fondi Fesr 2007 – 2013 e il 16,5 per cento dei Fondi Fes.
Ma per la CNA non bastano le risorse europee. Occorre garantire alle politiche per l’artigianato una quota delle risorse del bilancio regionale derivanti dalle entrate (almeno l’1,5 per cento pari a 8,7 milioni di euro) per consentire efficacia alle politiche economiche regionali sulla micro e piccola impresa. Soldi che dovranno servire, secondo l’associazione artigiana, per garantire piu’ credito alle imprese con il sostegno ai Confidi; incentivare, promuovere e finanziare ricerca e innovazione nelle piccole e medie imprese; stimolare la partecipazione dei giovani al lavoro e all’imprenditoria; sostenere l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese; sostenere e favorire il sistema della bilateralità; creare un sistema integrato di offerta per il turismo che coinvolga artigianato, enogastronomia, cultura, storia arte, ambiente; coinvolgere le imprese per tutelare e valorizzare ambiente e territorio.
Il rilancio dell’artigianato è urgente e determinante per l’economia delle Marche, una regione che ha sempre puntato sul sistema diffuso di piccole e medie imprese. Un obiettivo che ha trovato d’accordo Ceriscioli e la CNA Marche.
“L’artigianato delle Marche,” ha ricordato il segretario CNA Marche Otello Gregorini “viene da cinque anni di risultati negativi della produzione, del fatturato e dell’occupazione. Le imprese marchigiane attive sono scese da oltre 160.000 del 2009 a 153.627 nel 2014 con una perdita di oltre il 4 per cento delle aziende. Nello stesso periodo, le imprese artigiane della regione sono diminuite di oltre 3.700 unità, con una perdita del 7,2 per cento. Gli occupati nell’artigianato sono calati di quasi il 10 per cento. Ad essere colpite, in particolare, sono state le imprese manifatturiere e delle costruzioni e quelle che svolgono lavorazioni in conto terzi. In particolare, la brusca caduta delle risorse destinate agli investimenti nelle imprese con meno di 20 addetti – nel 2014 il 60 per cento in meno rispetto al 2008 – è un segnale preoccupante. Come particolarmente negativo è l’ulteriore calo della già bassa quota di imprese artigiane impegnate negli investimenti che erano l’8 per cento nel 2014 mentre sfioravano il 13 per cento nel 2008.”
Secondo la CNA, non potrà esserci un vero sviluppo economico, soprattutto nell’artigianato, senza un ripresa del comparto edile. Una ripresa che dovrà puntare sulle ristrutturazioni, le riqualificazione delle città, il risparmio energetico
“Quello edile” ha ricordato il presidente della CNA Marche Gino Sabatini “è un comparto che vive l’ottavo anno di continuo calo. Nel 2014 è diminuita l’attività per il 48,3 per cento delle imprese edili marchigiane mentre per il 36,7 per cento è rimasta stazionaria. Inoltre il mercato delle abitazioni marchigiane ha registrato negli ultimi cinque anni un crollo dei permessi di costruire sia per i nuovi fabbricati residenziali (-34,7% la superficie utile abitabile) sia per quelli non residenziali (-43,9% la superficie totale).”
Un protocollo d’intenti per il rilancio dell’edilizia, sottoscritto dalle associazioni delle imprese, dai sindacati e dalle associazioni dei consumatori, è stato consegnato a Ceriscioli dal presidente della CNA Marche Gino Sabatini. Il protocollo si propone di creare un Fondo di garanzia regionale di 5 milioni di euro, con la partecipazione di Regione, Cassa Depositi e prestiti e di altri soggetti istituzionali, che consenta una riduzione dei tassi dei mutui bancari, maggiore facilità di erogazione e riduzione dei tempi. Gli interventi sarebbero collegati agli incentivi fiscali del 50 e del 65 per cento che nel 2014 hanno interessato 150 mila marchigiani che hanno richiesto detrazioni per interventi finalizzati al risparmio energetico ed alla manutenzione straordinaria delle loro abitazioni.