Un Paese di 3 milioni di abitanti che è una porta di ingresso a mercati internazionali per complessivi 170 milioni di consumatori. Uno Stato con tassi di crescita del PIL del 5% all’anno, con una legislazione favorevole agli investimenti e con regole semplici per l’import-export. L’Armenia insomma può essere un mercato molto interessante per le piccole e medie imprese dell’Emilia Romagna. Ne è convinta Cna Regionale che ha organizzato un incontro tra i suoi imprenditori e l’Ambasciatore in Italia della Repubblica d’Armenia, Sargis Ghazaryan.
“L’Armenia – ha spiegato l’Ambasciatore – oltre ad essere un avamposto per mercati anche di difficile accesso, presenta notevoli opportunità. Basti pensare ad un settore come l’hi tech che cresce del 24% all’anno. L’Armenia è uno tra i primi paesi al mondo come facilità nel fare impresa: per creare una srl ci si impiega 15 minuti su internet spendendo circa 120 euro”.
L’adesione dell’Armenia alla Unione Economica Euroasiatica e all’Unione Doganale con Russia, Bielorussia e Kazakistan l’ha ulteriormente rafforzata nell’interesse delle imprese che puntano sull’internazionalizzazione. Negli ultimi 5 anni la quota di esportazioni italiane in Armenia è cresciuta costantemente. I prodotti italiani maggiormente esportati sono quelli del settore abbigliamento, macchine per impieghi speciali e tessile. L’Italia è salita dal decimo al settimo posto nella graduatoria dei Paesi che esportano maggiormente in Armenia.
“Presentando le opportunità del mercato armeno – spiega Paolo Govoni, Presidente Cna Emilia Romagna – prosegue l’impegno di Cna nell’offrire occasioni di business alle imprese. L’internazionalizzazione è una delle migliori strategie per la competitività delle imprese. Dai nostri dati solo le imprese impegnate nell’export, nelle reti e nell’innovazione hanno andamenti economici favorevoli”.
“Per l’Armenia – conclude Govoni – oltre all’hi tech crediamo che altri settori interessati a questo mercato potrebbero essere la moda, l’agroalimentare, la meccanica e più in generale il settore del turismo, una filiera che comprende anche costruzioni, restauro e valorizzazione del patrimonio culturale. Dopo l’incontro di questa mattina, presto organizzeremo una missione con le imprese che vogliono investire ed esportare in questo Paese”.