“La pandemia – dichiara Stefano Di Niola, segretario CNA Roma– ha avuto un effetto devastante sull’iniziativa imprenditoriale della Capitale. 1851 imprese in meno, questo è il saldo tra nuove imprese e imprese cessate nei primi nove mesi del 2020 nella provincia di Roma.
Energie imprenditoriali piegate e scoraggiate da una pandemia che ha messo in ginocchio diversi settori. Per questo chiediamo con forza a Comune, Regione e Governo provvedimenti per le imprese esistenti, incremento dei sostegni, pace fiscale, congelamento dei mutui, e misure che possono incoraggiare la nascita di nuove imprese” conclude il segretario di CNA Roma.
Questo è quanto emerge in base ai dati di Movimpresa analizzati dalla CNA di Roma in collaborazione con SWG. Un saldo negativo che si è accumulato soprattutto nel primo e nel terzo trimestre dell’anno e che ha riguardato soprattutto alcuni settori specifici. Rispetto allo stesso periodo del 2019, infatti sono nate 241 imprese in meno (-37%) nel settore alloggio e ristorazione, 122 in meno in agricoltura (-34%) e 795 in meno nel commercio (-29%).
Una riduzione in linea con il dato osservato a livello nazionale e che mostra tutta la difficoltà del costituire nuove imprese nell’anno della pandemia. Per quanto il dato romano rimanga leggermente migliore di quello nazionale, la voglia di fare impresa, che era rimasta stabile tra la fine del 2010 e la fine del 2019, con il 2020, scende di quasi venti punti.
Inoltre, per comprendere meglio i vissuti e le attese dei nuovi piccoli imprenditori romani, ne sono stati intervistati una ventina per farsi raccontare il loro 2020. Paure, speranze e bisogni sono sintetizzati in dodici storie che aiutano a comprendere la varietà delle situazioni e a comprendere le necessità di chi non si vuole arrendere.
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