Una piccola e media impresa su quattro assumerà personale entro la fine dell’anno, il 15% lo ha già fatto da quando è entrato in vigore il Jobs act. E’ questo il risultato di un’indagine realizzata da CNA su un campione di sue imprese industriali.
Se è prematuro parlare di ripresa vera e propria, certamente si avverte un cambiamento tra le pmi rispetto agli scorsi anni, una maggiore fiducia che consente loro di ipotizzare azioni di sviluppo anche a partire dalle risorse umane. Quanto ha influito l’entrata in vigore del Jobs act? Un terzo degli intervistati conferma che l’introduzione di questa riforma ha influito sulla propria decisione di procedere ad assunzioni. Ma i fattori possono essere anche altri, a partire da una ripresa seppur lenta dell’economia: la piccola impresa industriale può assumere, indipendentemente dagli sgravi o dal Jobs act, solo quando vi siano prospettive concrete di una ripresa strutturale almeno di medio periodo.
Nell’indagine di CNA è stato chiesto se le aziende avevano effettuato assunzioni dal 7 marzo 2015, quando il Jobs act è entrato in vigore. L’8% ha effettuato una assunzione dal 7 marzo, il 4% due assunzioni, un altro 3% più di due assunzioni. Specificando meglio la domanda, il 36% ha confermato che il Jobs Act ha influito sulla decisione di assumere.
E dopo l’introduzione del Jobs act, la sua azienda pensa di procedere a nuove assunzioni nei prossimi mesi, è stato chiesto alle pmi industriali di CNA. Il 25% ha risposto di sì, effettuerà assunzioni, il 24% ha risposto non so, il 51% non pensa di assumere per questo 2015.
Ma oltre al Jobs act, un’altra importante novità in materia di lavoro, è stata l’introduzione con la legge di stabilità di un bonus per le assunzioni a tempo indeterminato, per gli assunti nel 2015. Dunque, ha chiesto Cna alle sue imprese, pensate di utilizzare questo bonus assumendo a tempo indeterminato nell’arco del 2015? Solo il 33% ha risposto di no, il 21% non ha ancora preso una decisione, il 10% ha già assunto con contratti a tempo indeterminato, il 5% ha trasformato contratti a tempo determinato o collaborazioni in contratti a tempo indeterminato. Il 13% ha dichiarato che assumerà con contratti a tempo indeterminato e il 21% che trasformerà contratti a tempo determinato o collaborazioni in contratti a tempo indeterminato.
Da questi dati una cosa è comunque sicura: le imprese sono interessate e ne vogliono sapere di più su questi importanti cambiamenti che stanno riguardando il mondo del lavoro. Per questa ragione dal 5 maggio CNA farà partire un ciclo di incontri tra le imprese per illustrare con esperti le novità già introdotte, gli effetti che hanno o avranno sulle aziende e le opportunità che ne possono conseguire. Allo stesso tempo, le strutture Cna possono affiancare, e lo stanno già facendo, gli imprenditori che intendono assumere utilizzando le opportunità del Jobs act e dei bonus.
Del resto, sempre dal sondaggio, è emerso che il 92% degli intervistati è a conoscenza del fatto che Cna può assistere le imprese interessate ad assumere e ad utilizzare gli incentivi previsti.
Analizzando invece i dati sulle assunzioni nelle imprese CNA, questi confermano le tendenze del sondaggio. Solo nel marzo 2015, nelle 7000 imprese censite da CNA sono avvenute 500 assunzioni di cui 130 a tempo indeterminato. Di queste nelle 1600 pmi del settore industriale sempre a marzo 2015 ci sono state 155 assunzioni di cui 25 a tempo indeterminato.
“Questa indagine conferma la grande attenzione delle piccole imprese verso il capitale umano rappresentato dai propri dipendenti – spiega Cinzia Barbieri, Segretario CNA Bologna -. In questi anni di profonda crisi le pmi hanno ridotto al minimo possibile la perdita di dipendenti e appena si apre qualche piccolo spiraglio di ripresa sono subito disponibili a investire sulle risorse umane. Le pmi costituiscono il vivaio in cui crescono i giovani che si affacciano al mercato del lavoro e in queste aziende trovano know how e formazione. Oltre ad un legame forte che unisce titolare e dipendente in una piccola impresa, il lavoratore formato per l’impresa rappresenta dunque un forte investimento anche economico, rinunciarvi è una perdita grave, occuparne di nuovi è un investimento per il futuro dell’impresa”.
Cna è impegnata nel favorire questo percorso virtuoso. Attraverso Ecipar Lavoro, la CNA fornisce un servizio di ricerca del personale per le aziende del territorio, favorendo l’accesso agli incentivi delle assunzioni. Le imprese Cna inoltre possono avvantaggiarsi dalla stretta relazione con gli istituti tecnici del territorio ospitando ragazzi in stage che possono trasformarsi in un’assunzione al termine del percorso di istruzione. Il fondo interprofessionale Fondartigianato finanzia poi la formazione continua per i lavoratori dipendenti.
Con la sua consulenza specialistica CNA può indicare le più opportune tipologie di contratto di lavoro in relazione alla situazione dell’azienda e alle sue prospettive di crescita.
Per quanto riguarda il Jobs act, per CNA rappresenta uno strumento importante per il mondo del lavoro, l’associazione apprezza la scelta di mantenere il contratto a tempo determinato, i contratti part time e la valorizzazione dell’apprendistato. Ora Cna attende il completamento delle innovazioni legislative del Jobs Act, sperando che siano rispettati i tempi della delega, in quanto le imprese e i lavoratori potranno beneficiare pienamente degli effetti della riforma solo quando il complesso degli strumenti introdotti sarà integralmente operativo.
La partenza insomma è stata positiva, lo dice CNA e lo dicono le aziende interpellate. Nei prossimi mesi vedremo se sarà confermato questo andamento e soprattutto la sua consistenza in termini di nuovi posti di lavoro.