Un’impresa apuana su tre usa i social network (31,8%). Rispetto al 2013 sono il 7% in più le imprese che affidano parte della loro comunicazione a Facebook e Co. Il 98,2% delle aziende dispone di una connessione Internet (+1,4% sul 2013) ed il 69,2% ha un sito web (+1,9%).
A rivelarlo è un sondaggio di CNA su “Pmi e la Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione” (info su www.cna-ms.it e pagina ufficiale facebook) che ha rivelato, a fianco dell’aumento significativo del livello di digitalizzazione delle imprese, la pressante necessità di una reale svolta digitale da parte degli enti pubblici che consentirebbe alle imprese di risparmiare risorse economiche importanti. Il 41,8% è convinto che una maggiore e migliore informatizzazione dell’amministrazione pubblica permetterebbe una sensibile riduzione dei costi operativi.
Se pur apprezzata da un imprenditore su due, la svolta digitale della Pubblica Amministrazione è ancora molto lontana dal compimento pieno. Non sempre, purtroppo, l’interfaccia burocrazia si mostra all’altezza della situazione anche se, secondo le Pmi, negli ultimi tempi la Pubblica Amministrazione ha fatto importanti passi in avanti. Si tratta di progressi significativi ma non ancora sufficienti a soddisfare le esigenze operative delle imprese che, giustamente, chiedono di più. “E’ importante – spiega Paolo Bedini, Presidente Provinciale CNA – accelerare tutti i processi di digitalizzazione. Le imprese, anche favorite dal ricambio generazionale e dall’uso dei device tra i più diversi, sono pronte per un completo salto digitale. La burocrazia, così come noi tutti la conosciamo, costa alle imprese, a noi artigiani, un euro ogni dieci minuti, sei euro l’ora, 48 euro al giorno, 11 mila euro l’anno complessivamente. Ridurla, anche attraverso l’utilizzo di un sempre più cosciente livello di digitalizzazione, ci consentirebbe di ridurre, probabilmente per più della metà questo costo. Sarebbe un buon punto di partenza”.
Dal sondaggio della principale associazione degli artigiani emerge che il 3,9% delle imprese intervistate è molto soddisfatta del livello di informatizzazione pubblico e il 43,5% ritiene possibile miglioramenti. Viceversa, il 53% lo giudica ancora inadeguato e difficilmente accessibile, come testimoniato dal numero ridotto di pratiche burocratiche effettuate on line. Infatti, in media, solo una piccola impresa su tre (il 29% circa della platea) riesce a sbrigare oltre la metà delle sue pratiche per via telematica. Colpa anche della struttura dei siti: a fronte del 59,1% che la ritiene buona o migliorabile, il 40,9% delle Pmi interpellate la giudica inadeguata.