La quarta rivoluzione industriale impone una ‘rivoluzione’ delle politiche della formazione e del lavoro. Va costruita una ‘via italiana’ a Industria 4.0 che valorizzi le competenze e il saper fare delle persone, fattore chiave di competitività per le micro, piccole e medie imprese. Così Rete Imprese Italia nel corso dell’Audizione promossa dalla Commissione Lavoro del Senato sull’impatto sul mercato del lavoro della quarta rivoluzione industriale. Secondo CNA e le altre associaizioni che compongono Rete, occorre ‘governare’ la rivoluzione digitale anche con misure legislative capaci di trasformarla in opportunità di lavoro indipendente e dipendente. Per farlo vanno sviluppate nuove politiche di istruzione e formazione continua per i giovani.
La strada obbligata da percorrere consiste nel sistema duale con l’attuazione dell’alternanza scuola-lavoro e dell’apprendistato di primo e terzo livello per superare il gap tra scuola e mondo produttivo e fornire ai ragazzi le competenze richieste dalla rivoluzione digitale. Ma anche i lavoratori dovranno essere accompagnati durante tutta la loro carriera in un continuo percorso di formazione e aggiornamento delle competenze digitali e tecnologiche.
Anche la contrattazione collettiva dovrà essere capace di governare e interpretare i cambiamenti tecnologici con maggiore flessibilità del rapporto di lavoro, con azioni finalizzate ad aumentare la produttività e con incentivi dei programmi di welfare contrattuale.