Influenza aviaria, disposizione ministeriale vieta l’utilizzo di richiami vivi nell’attività venatoria
Il 28 dicembre 2016 l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, sede del Centro di Referenza Nazionale per l’Influenza aviaria, ha confermato una positività per virus influenzale tipo A, sottotipo H5N5, in organi prelevati da un fischione selvatico, specie simile alle anatre, ritrovato morto a Grado, presso la Valle Artalina, in provincia di Gorizia. Le analisi hanno confermato che si tratta di virus ad alta patogenicità (HPAI).
Considerata la grave situazione epidemiologica europea, legata alla circolazione di virus influenzale H5N8 ad alta patogenicità in numerosi Stati membri (Austria, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Olanda, Polonia, Regno Unito, Romania, Serbia, Svizzera, Ungheria e Svezia) per un totale di 498 casi, di cui 214 nel pollame domestico e 247 nell’avifauna selvatica, in data 9 novembre e 7 dicembre 2016 il Ministero della salute aveva già emanato disposizioni per il rafforzamento delle attività di vigilanza veterinaria permanente, con particolare riferimento alla verifica dell’applicazione delle misure di biosicurezza negli allevamenti industriali di pollame, raccomandando di mantenere al chiuso il pollame nelle aree densamente popolate.
In aggiunta a ciò, il 30 dicembre 2016, lo stesso Ministero ha emanato una altre misure di controllo straordinarie, con la sospensione immediata della deroga al divieto di utilizzo nell’attività venatoria nazionale dei richiami vivi appartenenti agli ordini degli anseriformi e caradriformi su tutto il territorio nazionale.
Leggi:
- il disposito dirigenziale 30 dicembre 2016 Influenza aviaria. Misure di controllo straordinarie e rafforzamento della vigilanza permanente. Sospensione temporanea all’utilizzo in deroga dei richiami vivi appartenenti agli Ordini degli Anseriformi e Caradriformi
- le pagine sull’Influenza aviaria del sito della Commissione europea.