Quanto pesano le tasse sulle imprese pistoiesi? Come abbassare una percentuale che a Pistoia è del 59,1% e porta le imprese pistoiesi a lavorare unicamente per pagare il fisco fino al 3 agosto? Quali sono le azioni che i Comuni possono mettere in campo per diminuire il carico fiscale?
È per dare una risposta a queste domande che la CNA di Pistoia ha dato vita il 13 giugno u.s. all’iniziativa “Comune che vai Fisco che trovi”, alla quale erano presenti Claudio Carpentieri, responsabile Ufficio Politiche Fiscali e Societarie della CNA nazionale, Saverio Paolieri, direttore generale CNA Toscana, Daniela Belliti, vicesindaco di Pistoia, Giordano Ballini, componente del Comitato direttivo Anci Toscana, l’onorevole Caterina Bini, Elena Calabria, presidente della CNA di Pistoia, Stefano Vivai, direttore della CNA di Pistoia, Stefano Morandi, presidente della Camera di Commercio.
Durante l’incontro Carpentieri ha presentato le dieci proposte della CNA per un fisco migliore, divenute recentemente oggetto di un’interrogazione parlamentare. La CNA di Pistoia ha inoltre ribadito la necessità di abbassare la tassazione locale alla luce della situazione dell’economia pistoiese. “Il manifatturiero è ancora in una fase di stallo – afferma il direttore della CNA di Pistoia – e fin tanto che questo settore non ritroverà quel dinamismo tipico degli anni passati non si potrà determinare quell’inversione di tendenza che permetta di passare dai semplici segnali di ripresa che oggi vediamo a un vero e proprio ciclo di sviluppo. Altro dato importante è la caduta degli investimenti. Un dato negativo soprattutto a Pistoia dove il calo rispetto alla media regionale è stato maggiore, 16% a fronte di un dato toscano del 10%”.
Alle proposte le amministrazioni locali hanno risposto evidenziando le difficoltà di trovare un equilibrio fra la necessità di mantenere il livello dei servizi, la mancanza di risorse e le necessità delle imprese di vedere una tassazione più bassa. L’incontro con gli amministratori locali è stato anche l’occasione per la CNA di ribadire la necessità di mettere mano alla Tari e di arrivare al riconoscimento della deducibilità di quest’ultima dalle superfici in cui le aziende producono rifiuti speciali, anche alla luce della recente sentenza della Cassazione che ha dato ragione a una ditta di Lamporecchio che ha fatto ricorso contro Publiambiente ottenendo alla fine il riconoscimento della Corte. “Abbiamo calcolato – afferma Carpentieri – che il danno per un’impresa tipo dal mancato riconoscimento della deducibilità della Tari dalle superfici in cui si producono rifiuti speciali sia di 827 euro l’anno”.
“È vero che la tassazione continua ad essere elevata – commenta Daniela Belliti – ma è anche vero che, seppur di poco, le tasse a Pistoia sono diminuite negli ultimi 5 anni. Non mi sembrano elementi disprezzabili. Alcuni strumenti che sono stati proposti sul nostro territorio forse non hanno prodotto risultati apprezzabili. Faccio riferimento a Pistoia Futura che oggi è a un momento di svolta, uno strumento su cui Pistoia vuol investire. Nonostante la crisi e le difficoltà non abbiamo tagliato un servizio, anzi ne abbiamo aggiunti alcuni ripristinando il contributo affitti. Abbiamo fatto una revisione della spesa di 10milioni di euro in 5 anni su un bilancio di 95milioni. Tanto di più da poter tagliare non c’è. È difficile trovare un equilibrio fra risorse, tassazione e mantenimento dei servizi. Sulla Tari abbiamo un regolamento che ne prevede l’esenzione sulle superfici in cui si producono rifiuti speciali, nel caso in cui ci sia la dimostrazione da parte delle imprese dell’effettivo smaltimento. Se questo non avviene faremo con il gestore ulteriori accertamenti. È chiaro che l’ideale sarebbe un regolamento unico di Ato Toscana Centro ma è anche vero che siamo in una fase di stallo. Uno schema di regolamento era stato concertato ma ora siamo in stand by. Certamente l’obiettivo è quello di andare verso un unico regolamento, un unico gestore e un’unica tariffa”.