“Dobbiamo dare al nostro paese il ritmo di sviluppo che serve puntando su innovazione e qualità”. Lo ha detto il segretario nazionale della Cna Sergio Silvestrini a margine della XXI° assemblea congressuale territoriale della Cna di Pesaro Urbino che si è svolta domenica 14 maggio Montecchio di Vallefoglia, nel pesarese. “Il segreto per il rilancio delle nostre Pmi è dato dalla loro capacità di tenere insieme innovazione e qualità- spiega Silvestrini-. I prodotti di medio conio e bassa qualità non avranno futuro. E’ necessario a volte cambiare modello di business e aggredire il mercato con prodotti di alta qualità e farsi sostenere da tutti coloro che possono dare una mano: istituzioni e associazioni. Quello che vince oggi nei mercati internazionali è l’insieme. E’ la squadra. E’ il gruppo che ha un obiettivo in testa: promuovere il bello e la qualità del paese Italia. A volte ci siamo riusciti, a volte non ci siamo riusciti. E’ indispensabile riuscirci ora per dare al nostro paese quel ritmo di sviluppo di cui necessità”. Piccoli segnali positivi per il paese si intravedono. Ma ancora non sono sufficienti per lasciarsi definitivamente alle spalle la lunga crisi economica di questi anni. “Siamo di fronte a un’inversione di tendenza: ci sono segnali positivi ma non ancora sufficienti– continua Silvestrini-. Se continuassimo con questo ritmo di sviluppo arriveremmo nel 2028 agli stessi livelli di reddito del 2008. Non possiamo perdere una generazione. Vanno sollecitati gli investimenti soprattutto quelli innovativi e creata nuova occupazione con particolare attenzione a quella giovanile”. Dal ‘made in Italy’, secondo Silvestrini, passa la ripresa economica dell’Italia. “La globalizzazione ci impone uno standard qualitativo nuovo e più alto- continua Silvestrini-. Chi pensa nel mondo alla qualità deve pensare all’Italia. Anche nicchie di mercato piccole su scale dimensionali globali possono dare risposte importanti all’economia italiana. La nostra capacità di stare nei mercati internazionali è aumentata in questi anni nonostante i problemi. Dobbiamo incrementare questa tendenza”. Silvestrini ha poi inviato due moniti precisi: alla politica e all’Europa. “L’Europa deve cambiare– dice-. Un cittadino medio vive l’essere europeo come una difficoltà più che come una opportunità. Vanno fatte delle scelte. E la politica deve trovare la voglia e il gusto di essere una buona politica. Perché o torna la buona politica oppure le scelte vengono fatte da altri. Dalla finanza per esempio”. Nel passaggio conclusivo del suo intervento Silvestrini ha parlato anche di Banca Marche: “Dal 2011 ad oggi il il credito verso i piccoli artigiani è sceso del 25%- spiega Silvestrini- E sarebbe anche il caso di capire come ha fatto a indebitarsi Banca Marche e chi si è indebitato con Banca Marche. Avremmo la dimostrazione che i piccoli imprenditori non c’entravano niente”.