Per garantire la banda ultra larga a quasi  marchigiano su tre (29,2 per cento), bisognerà attendere il 2020, con l’Italia che sarà arrivata al 35,4 per cento.

Gregorini  “Occorre fare ogni sforzo per accelerare la diffusione delle reti ad alta velocità nella nostra regione. Attualmente il commercio elettronico incide nel fatturato delle piccole e medie imprese marchigiane per meno dell’8 per cento mentre solo il 30 per cento utilizza il web per promuovere all’estero i propri prodotti, proprio a causa delle difficoltà di utilizzo della rete”.

Internet veloce, la corsa delle Marche. Recuperare il digital divide rispetto all’Europa ma anche ad altre regioni italiane. E’ questo l’obiettivo dei prossimi tre anni, per non essere svantaggiate nella disponibilità di moderne infrastrutture per lo sviluppo economico e sociale.

” Si tratta” afferma il segretario regionale Cna Otello Gregorini “di una corsa contro il tempo, resa possibile dalla decisione della Commissione Europea, che lo scorso 30 giugno ha dato il via libera al piano nazionale della banda larga ad alta velocità, che prevede uno stanziamento di 4 miliardi di  euro per portare la banda larga nel 2020 a coprire il cento per cento del territorio italiano ed estendere la banda ultralarga al 35,4 per cento del nostro Paese, tenendo conto che nei prossimi quattro anni il traffico dati in mobilità crescerà al doppio della velocità di quello su rete fissa”.

L’Italia, nell’indice di digitalizzazione dell’economia e della società, è al 25 esimo posto tra i 28 Paesi dell’Unione Europea e le Marche sono al di sotto della media nazionale. Lo scorso anno, la quota di popolazione marchigiana con accesso alla banda larga (30 Mb al secondo) era il 16,3 per cento contro una media nazionale del 35,4 per cento. Entro la fine del 2016, secondo le elaborazioni del Centro Studi Cna Marche su dati del ministero dello Sviluppo Economico, le famiglie italiane raggiunte dalla banda larga dovrebbero diventare quasi il doppio (67 per cento) ma i marchigiani rimarranno fermi al 16,3 per cento. Peggio di noi solo Valle D’Aosta (1,1 per cento), Abruzzo (7,5), la provincia di Trento (8,3), la Sardegna (10,4) e il Molise 15,3). Bisognerà aspettare altri due anni, fino al 2018, per arrivare al 62,1 per cento di copertura del territorio marchigiano con la banda larga, mentre l’Italia arriverà all’88,4 per cento. Altri due anni e finalmente, nel 2020, avremo la banda larga in ogni borgo della nostra regione, con una copertura del 100 per cento.

Se per la diffusione della banda larga qualcosa si sta muovendo, per la banda ultra larga (100 Mb al secondo) siamo ancora all’anno zero, con appena l’1 per cento della copertura sul territorio marchigiano rispetto ad una media nazionale del 10,1 per cento. Avanti a tutti Lombardia (25 per cento), Lazio (21) e Liguria (14). Anche per il prossimo anno, secondo i dati del ministero dello Sviluppo Economico elaborati dal Centro Studi Cna Marche, non ci schioderemo da quel misero 1 per cento di fortunati marchigiani fruitori di internet ultra veloce. Soltanto nel 2018 arriveremo al 9 per cento con la copertura del territorio nazionale che nel frattempo sarà arrivata al 23,4 per  cento.

Per garantire la banda ultra larga a quasi  marchigiano su tre (29,2 per cento), bisognerà attendere il 2020, con l’Italia che sarà arrivata al 35,4 per cento di popolazione raggiunta da internet ultra veloce.

“Occorre” precisa Gregorini   “fare ogni sforzo per accelerare la diffusione delle reti ad alta velocità nella nostra regione e per superare il ritardo nell’informatizzazione digitale. Il rischio è quello di restare indietro e di pregiudicare le opportunità commerciali legate alla rivoluzione informatica. Attualmente il commercio elettronico incide nel fatturato delle piccole e medie imprese marchigiane per meno dell’8 per cento mentre solo il 30 per cento utilizza il web per promuovere all’estero i propri prodotti, proprio a causa delle difficoltà di utilizzo della rete”.

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