Agricoltura 2017: niente stop irpef per soci SNC e SAS
L’agevolazione vale solo per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali ma non per i soci di società di persone: a chiarirlo l’Agenzia a Telefisco
La legge di bilancio 2017 ha introdotto l’esclusione, ai fini Irpef,dei redditi dominicale e agrario dei terreni per gli anni 2017-2019 a favore delle persone fisiche in possesso della qualifica di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale. Nel corso di Telefisco del 02.02.2017, è stato chiesto come opera tale esclusione per le società di persone, comprese le Snc e le Sas che hanno optato per il reddito agrario e se si applica nel modello Redditi 2017 dei soci in possesso di tali qualifiche.
L’Agenzia delle Entrate nel rispondere ha chiarito che la norma è stata introdotta per sostenere, in un periodo di notevole crisi, gli operatori del settore agricolo, con specifico riferimento ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola. In particolare, la disposizione è volta a prevedere, transitoriamente per il triennio 2017-2019, la non concorrenza dei redditi dominicali e agrari alla formazione della base imponibile ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) e delle relative addizionali dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali.
In base del tenore letterale della norma, l’agevolazione in esame è applicabile esclusivamente a favore delle persone fisiche in possesso della qualifica di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale i quali producono redditi dominicali ed agrari. Non possono beneficiare, invece, dell’agevolazione in questione i soci delle società in nome collettivo e delle società in accomandita semplice che abbiano optato, ai sensi dell’articolo 1, comma 1093, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, per la determinazione del reddito su base catastale in quanto il reddito che viene loro attribuito mantiene la natura di reddito d’impresa così espressamente qualificato in capo alle società dal decreto ministeriale n. 213 del 27 settembre 2007.