“Una situazione insostenibile tenuto conto che l’energia elettrica viene erogata in regime di monopolio, senza la possibilità di scegliere altri gestori“. Tuonano David Cataldo, presidente del Consorzio imprese Giglio e Stefano Feri, titolare dell’hotel Campese.
Bollette da capogiro all’isola del Giglio anche per le imprese associate a CNA Grosseto. A lanciare l’allarme e chiedere chiarimenti all’azienda Sie, che gestisce l’erogazione dell’energia elettrica, sono Cataldo e e Feri. A determinare le richieste, le cifre conteggiate per i consumi di luglio; Feri, in particolare, si è visto imputare 21mila 989,77 contro i 5mila 903,51 euro dello stesso periodo nel 2021.
Sono molti gli elementi che le imprese di CNA contestano al gestore e altrettanti i chiarimenti che chiedono.
“Un aumento era immaginabile, visti i costi esorbitanti denunciati da mesi – continua Cataldo – ma la realtà supera i peggiori incubi e le bollette arrivate hanno cifre, per molte attività commerciali, che registrano un aumento del 300, 400% rispetto al passato e risultano davvero insostenibili”.
“Abbiamo un gestore unico – sottolinea il presidente del Consorzio imprese Giglio – che, nel 2022, non produce nemmeno un kilowatt con energia rinnovabile; nella nostra isola l’unica centrale elettrica presente brucia decine di migliaia di litri di gasolio che si trasformano in fumo. Come se non bastasse, in tutti questi anni, non si è nemmeno avuto interesse a risolvere le questioni più semplici, come quella di far arrivare, al posto dell’autoarticolato cisterna che circa due volte a settimana rifornisce la centrale, due autobotti più piccole che avrebbero comportato meno danni alla circolazione”.
Non va meglio, a detta delle imprese associate a CNA, sul fronte dell’installazione di pannelli fotovoltaici o altri strumenti per produrre energia pulita, che non sono stati presi in considerazione o forse sono stati ostacolati”.
“Le nostre imprese – dice Anna Rita Bramerini, direttore di CNA Grosseto – hanno bisogno di questi chiarimenti; in merito alle tariffe conteggiate per il mese di luglio è in corso un’istruttoria da parte di Federconsumatori, associazione alla quale abbiamo segnalato l’accaduto”.
Quello che i titolari di impresa chiedono è non solo una nuova politica energetica, nazionale e locale, che non pesi sulle tasche di cittadini e imprese, ma anche una precisazione su quanto accaduto: “Vogliamo sapere – conclude Cataldo – quali sono i dati delle emissioni della centrale elettrica del Giglio, se sono in linea con quanto supposto, e soprattutto se davvero questi aumenti siano consoni e leciti, perché dovuti a un analogo incremento dei costi del gasolio. Non vogliamo rimanere con il sospetto che, mentre molte aziende preannunciano chiusure definitive e le famiglie si impoveriscono, altri soggetti ricevano un gettito extra. Come Consorzio, ogni anno, abbiamo dato un contributo al ristorante perché rimanesse aperto durante il periodo invernale: quest’anno sarà pressoché impossibile e rischiamo, quindi, di veder scomparire un servizio utile per chi frequenta l’isola anche fuori stagione. Per questo, chiediamo a tutti i soggetti preposti di individuare rapide soluzioni, prima che l’isola del Giglio non sia più in grado di offrire servizi a cittadini e turisti, impoverendo l’offerta di tutta la provincia”.