Si è svolta al Grand Hotel De La Ville il 12 giugno l’Assemblea annuale di CNA Parma a cui hanno preso parte il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, il Segretario generale di CNA Sergio Silvestrini e il Professore di economia e politica industriale Franco Mosconi, che hanno preso parte alla conversazione moderata dal Direttore RAI Emilia Romagna Fabrizio Binacchi “Jobs Act: strumento di regolazione del mercato del lavoro o strumento per favorire la ripresa della crescita economica?”
Fiducia e stabilità, sono state le parole chiave che hanno guidato l’intervento del Ministro Poletti. “Il cambiamento a cui ci troviamo di fronte è uno di quelli epocali – ha affermato il Ministro – e il tempo ci dirà se abbiamo visto giusto o sbagliato”.
I numeri dell’osservatorio economico di CNA per il momento gli danno ragione: anche a maggio l’occupazione nelle piccole imprese è cresciuta (+0,5%). Nelle imprese del campione CNA (composto da 20.500 micro e piccole aziende) sono state effettuate 3.408 assunzioni e 2.723 cessazioni, che portano il saldo mensile ad un positivo di 685 posti di lavoro.
Sugli effetti positivi della sua riforma il Ministro non ha dubbi: “Si tratta di una riforma che produce condizione di prevedibilità per le imprese che devono fare investimenti, perché se le imprese non fanno investimenti allora non possiamo avere nuovi posti di lavoro. Gli artigiani devono credere nelle loro capacità, nel loro saper fare e avere la curiosità dell’innovazione. Ci sarà un potenziale di crescita se connetteremo l’innovazione con la cultura preziosa del fare dell’impresa artigiana. Ora dobbiamo creare fiducia e stabilità”.
Dati positivi si rilevano anche nell’ambito parmense, come sostenuto dal Presidente di CNA Parma Gualtiero Ghirardi durante la sua relazione introduttiva: “Anche a livello di CNA Parma rileviamo segnali di un miglioramento: dopo anni con saldi sempre negativi, nei primi cinque mesi dell’anno il saldo è finalmente positivo per oltre 100 posizioni, e su un totale di 443 assunzioni, 87 sono quelle che hanno fruito dello sgravio previsto dalla legge 190 del 2014, di cui 41 decorrenti dal 7 marzo 2015, mentre sono 75 le trasformazioni di contratti da tempo determinato a tempo indeterminato”.