“Voglio un’Europa digitale che rifletta il meglio dell’Europa: apertura, equità, pluralismo, democrazia e sicurezza.” Così apre il suo discorso la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, presentando una società europea sostenuta da tecnologie digitali dalle quali tutti trarranno vantaggio.
Gli obiettivi chiave in ambito digitale sui quali si concentrerà la Commissione nei prossimi cinque anni saranno proprio una tecnologia al servizio delle persone, un’economia equa e competitiva e una società aperta, democratica e sostenibile. Una spinta propulsiva verso il futuro, insomma, che trae forza dalle radici europee fatte di ricerca e ingegnosità per puntare a tecnologie digitali all’avanguardia e a una cibersicurezza che non perda mai di vista la protezione rigorosa dei diritti fondamentali.
L’Europa ha le carte in regola per diventare leader mondiale nel campo dell’intelligenza artificiale, e il libro bianco presentato nella sede europea vuole essere il volano affinchè questo possa verificarsi, grazie a un’intelligenza artificiale affidabile, basata sull’eccellenza e sulla fiducia.
Unendo le forze del pubblico e del privato occorrerà, quindi, attivare degli incentivi per accelerare la diffusione dell’intelligenza artificiale, con il coinvolgimento delle piccole e medie imprese, e dare il via ad azioni fondamentali quali: trattenere i talenti, rafforzare la fiducia, fornire norme chiare di regolamentazione e proteggere i dati personali e la privacy.
Per i casi che riguardano la salute e la sicurezza sarà indispensabile garantire trasparenza, tracciabilità e assicurare che vi sia una sorveglianza umana. La Commissione intende avviare un dibattito in merito alle circostanze che potrebbero giustificare delle eccezioni che dovranno essere debitamente giustificate e subordinate a misure di salvaguardia basate sulla legislazione nazionale o dell’Unione Europea.
Oltre a queste opzioni strategiche volte ad assicurare lo sviluppo antropocentrico dell’intelligenza artificiale, si è fatta strada un’altra strategia europea, altrettanto importante, quella per i dati. Di questa nuova economia dei dati l’Europa si propone diventare leader grazie alla sua solida base industriale, di cui le PMI sono elementi vitali.
Il disegno europeo mira a un mercato unico per i dati al fine di sbloccare quelli inutilizzati e consentirne la libera circolazione all’interno dell’Unione europea in tutti i settori, a vantaggio delle imprese, dei ricercatori e delle pubbliche amministrazioni.
Per mettere a punto questo disegno la Commissione proporrà di istituire un quadro normativo per la governance dei dati, l’accesso e il riutilizzo sia tra imprese che nella pubblica amministrazione. Occorrerà, quindi, che vengano attuati degli incentivi per la condivisione di dati, l’istituzione di regole, la partecipazione a investimenti in progetti europei ad alto impatto per gli spazi europei dei dati e per le infrastrutture cloud affidabili ed efficienti sotto il profilo energetico. Per fare tutto ciò sarà fondamentale colmare le lacune in termini di competenze digitali dei cittadini europei, studiando soluzioni ad hoc sul controllo dei dati generati automaticamente.