“Mio padre era un trombettista e percussionista negli anni dei Beatles, quando tutti suonavano o avevano un complessino. Un giorno decise di fermarsi e mettere su famiglia e così iniziò a produrre tamburi e batterie artigianali”. Cinquanta sette anni dopo Stefania Battezzati è ancora lì, nel negozio-laboratorio sotto la mole di Torino, a vendere strumenti a percussione rigorosamente Made in Italy.

“Io mi occupo della parte commerciale – continua – a realizzare i prodotti è mio fratello Gianfranco. Siamo subentrati nel 1994 e nel 2004 abbiamo ottenuto il riconoscimento dalla Regione Piemonte di “Eccellenza Artigiana”.

Certo i tempi sono cambiati e Stefania e Gianfranco hanno dovuto adattarsi a un mercato completamente nuovo.

“Ai tempi di nostro padre esportavamo circa l’80% dei prodotti – racconta Stefania – e partecipavamo alle grandi fiere internazionali, dove spesso arrivavano gli stessi artisti. Abbiamo realizzato prodotti per il batterista di Sting, i Negramaro, e per tanti altri grandi gruppi o musicisti. Oggi ci rivolgiamo a un mercato principalmente nazionale, affidandoci più che altro a punti vendita sparsi in tutto il Paese”.

La Amat percussioni continua a produrre batterie, grancasse e tamburi su misura, personalizzando ogni prodotto secondo le esigenze e le preferenze del cliente: “con l’ingresso dei cinesi e l’avvento dell’online, i prezzi e la qualità si sono abbassati – spiega Stefania – e allora la differenza la fanno i materiali, rigorosamente italiani e la capacità di rendere unico un prodotto. Siamo i sarti dei tamburi”.

Ma la crisi e la globalizzazione si combattono anche con idee e sperimentazioni che vanno oltre la musica…

Puoi continuare a leggere la storia di Stefania Battezzati e gli altri racconti di quotidiano ingegno su CNAStorie