L’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia e in particolare Venezia è stata al centro del dibattito al Parlamento europeo con una sessione plenaria dove si sono confrontati deputati e Commissione Europea sulla risposta dell’Unione ai fenomeni meteorologici estremi e alle loro disastrose conseguenze.
A nome della Commissione, il Commissario europeo per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi, Chrīstos Stylianidis, ha riferito che il sistema di mappatura d’emergenza satellitare, grazie ai dati di Copernicus per osservare l’impatto delle alluvioni in Italia Nord-orientale, è già a disposizione delle autorità italiane e che il centro di coordinamento per la risposta d’emergenza dell’Ue è in contatto con loro a monitoraggio della situazione.
La Commissione europea è dunque pronta e disposta a sostenere l’Italia sia tramite il meccanismo europeo di protezione civile, che può essere attivato su richiesta, sia tramite il Fondo europeo di solidarietà. Con riferimento a quest’ultimo strumento, il Commissario Stylianidis ha ricordato come possa essere attivato per l’erogazione di fondi d’emergenza nel caso in cui i danni diretti dovessero eccedere la soglia dell‘1.5% del PIL della regione. Nel caso del Veneto, si tratta di 2.3 miliardi di euro. La Commissione è al lavoro per fornire indicazioni alle autorità italiane sull’attivazione del Fondo e sulle modalità di calcolo per stabilire l’entità dei danni su cui si baserebbe la mobilitazione delle risorse e la determinazione dell’importo da erogare.
Nel corso del dibattito, diversi deputati italiani hanno ricordato come Venezia non sia un caso isolato, ma anche altre zone sono state colpite da avversità climatiche estreme. È stata poi ribadita la necessità di istituire un Fondo per tutela patrimonio culturale europeo danneggiato dal maltempo e l’importanza di avviare una discussione sulla possibilità di scomputare investimenti verdi dal calcolo deficit/PIL del Patto di stabilità e crescita.