La Confederazione dà voce ai giovani

La prima sessione dell’assemblea 2024 ha dato letteralmente voce ai giovani, tema a cui la CNA ha dedicato interamente il suo evento. Un confronto aperto e sincero che ha visto le testimonianze di otto tra piccoli imprenditori e lavoratori dipendenti di piccole imprese.

Burocrazia, accesso al credito, formazione e passaggio generazionale i temi affrontati negli interventi. Ma si è parlato anche di coraggio per aprire una nuova attività da zero, come raccontato dal fotografo Marco Cavarischi che ha dato vita a una società seguita passo passo dalla CNA.

Ricca di speranza nel futuro la testimonianza di Valentina Liberatore che per fondare la sua start up ha potuto contare sul supporto dei Confidi e di CNA.

Il tema della formazione è stato invece al centro degli interventi di Veronica Comez, studentessa in marketing orientato alla moda all’Itis di Fermo, e di Ebranadel Samir Gadelsayed, studente egiziano di elettrotecnica al quarto anno dell’Istituto Salesiano Don Bosco del Cairo, nell’ambito del progetto della CNA legato ai “corridoi professionali”, dedicati alla formazione di giovani nei loro Paesi di provenienza, per contribuire a colmare la cronica carenza di manodopera.

La testimonianza di Matteo Angelantoni è stata l’occasione per descrivere il passaggio generazionale in un’officina meccanica, in cui avviene quotidianamente il confronto tra due generazioni con uno sguardo al futuro ma tenendo sempre ben salde le radici da cui tutto è partito.

Jessica Geca e Giulia Latini sono invece dipendenti di due piccole imprese artigiane descritte non come un semplice luogo di lavoro, ma come una seconda famiglia che ha da subito creduto e investito su di loro.

A concludere il talk la toccante testimonianza di Sebastiano Puglisi, proveniente dalla comunità di San Patrignano, altro progetto seguito dalla CNA per dare una seconda possibilità a chi ha avuto in passato problemi di dipendenza, favorendo il loro inserimento nelle piccole imprese, luoghi familiari e protettivi.