Giornata ricca di idee e spunti di riflessione quella organizzata da CNA Catania a Palazzo della Cultura, dove si è tenuta l’assemblea territoriale 2023, conclusa dal presidente nazionale CNA, Dario Costantini. “Siamo energia” il titolo dell’evento, con al centro la necessaria riflessione su crisi energetica, inflazione e soluzioni ipotizzabili per venire incontro alle crescenti difficoltà delle piccole e medie imprese.
“Con il titolo dell’evento – ha affermato la presidente territoriale, Floriana Franceschini – volevamo dare una valenza diversa al termine ‘energia’, usato come potenziale dei nostri imprenditori per svolgere appieno la loro attività. Perché è innegabile come oggi serva tutta l’energia possibile per sopportarne il costo in bolletta. Non possiamo non denunciare con forza lo stato di difficoltà che i nostri imprenditori stanno affrontando e come CNA stiamo lavorando a diverse proposte attraverso un confronto costruttivo. Per tale motivo abbiamo voluto trasformare la nostra assemblea in una vera e propria agorà, nella quale consentire agli ospiti di confrontarsi fra loro e con noi”.
Tra le richieste avanzate dalla Confederazione, sia a livello nazionale che regionale, l’introduzione di incentivi fiscali per l’installazione di impianti fotovoltaici sui capannoni dei punti produttivi per creare l’energia destinata all’autoconsumo.
Nel suo intervento il presidente di CNA Sicilia, Nello Battiato, ha evidenziato come “la partecipazione nutrita degli iscritti all’evento sia termometro vero, reale e attendibile del lavoro fatto. La parola “energia” in questo momento della storia impatta negativamente nell’immaginario collettivo. Servono urgentemente interventi strutturali e non emergenziali per riportare i prezzi alla normalità”.
“Il costo che le micro e le piccole imprese pagano per l’uso dell’energia nel processo produttivo ha sempre rappresentato un elemento di criticità – ha affermato il segretario di CNA Catania, Andrea Milazzo – Tante volte abbiamo segnalato che le piccole imprese italiane spendono per l’energia molto più dei competitor più grandi a livello nazionale ed estero”.
“Se andiamo ad analizzare l’impatto degli aumenti sui costi totali di produzione per moltissimi comparti del nostro tessuto imprenditoriale – ha proseguito il segretario territoriale – dove il peso energetico è particolarmente elevato, la situazione è da allarme rosso. In assenza dei sostegni opportuni e assolutamente necessari da parte delle istituzioni, come da stima del nostro centro studi, il 13% delle piccole e medie imprese italiane non sarà più in grado di proseguire l’attività. E un altro 20% sarà costretto a ridurla, con conseguenze anche sul piano occupazionale”. Amare considerazioni quelle del segretario etneo, per il quale il Paese, per aumentare rapidamente la produzione da fonti di energia rinnovabili, dovrebbe “ingaggiare” le Pmi, sfruttandone i grandi numeri, l’ampia diffusione territoriale, la presenza di immobili idonei per ospitare gli impianti fotovoltaici, la disponibilità e il cointeresse degli imprenditori a investire a fronte di un ritorno concreto in termini di riduzione dei livelli attuali di incertezza e di abbattimento dei costi. “Per questo – ha concluso Milazzo – diventa fondamentale che vengano adottate adeguate misure di agevolazione anche dalla Regione attraverso i suoi enti finanziari Irfis e Irca”.
Nel corso dell’assemblea territoriale si è tenuta una tavola rotonda alla quale sono intervenuti Marco Falcone, assessore all’Economia della Regione Sicilia; Marco Romano, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese presso l’Università degli Studi di Catania; Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla – primo Comune siciliano ad aver dato vita a una Cer, Comunità energetica rinnovabile – e presidente regionale dell’Associazione borghi più belli d’Italia e Gianni Pietro Girotto, già senatore della Repubblica per il Movimento 5 Stelle, “padre” di fatto della legge nazionale sulle comunità energetiche.