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La pizza a un passo dal podio UNESCO

Sfondata quota 1,5 milioni di firme dai cittadini di almeno 100 Paesi di tutto il mondo per la petizione mondiale #PizzaUnesco. Si è quindi a un passo dall’obiettivo delle 2 milioni di adesioni necessarie per presentarsi il prossimo autunno a SEUL e ottenere il riconoscimento della pizza, quale patrimonio UNESCO, a dicembre.

La petizione, per inserire l’Arte dei pizzaiuoli napoletani nel ristretto novero del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità presso l’UNESCO, fu avanzata ufficialmente il 26 marzo 2011 con la presentazione del dossier di candidatura al segretariato di Parigi. Una richiesta che si collega all’ingresso della dieta mediterranea nello stesso pantheon ideale.

Il giro d’affari attorno al quale ruota questo mondo conta 200mila addetti, due miliardi di pizze realizzate in un anno; 51.500 esercizi di cui 13mila pizzerie al taglio, 14mila pizzerie con servizio al tavolo, 12.500 ristoranti/pizzerie e bar/pizzerie, 13mila tra panetteria, rosticcerie e gastronomie. Mentre la catena del freddo per le pizze surgelate occupa circa 200mila addetti e ogni giorno questo sistema genera 8 milioni di pezzi, vale a dire 192 milioni al mese, 2,3 miliardi l’anno, numeri che lo rendono tra i comparti più attivi dell’economia

 

 

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