Slittamento degli Isa, voucher per famiglie e per chi dimostrerà di aver perso il reddito (non solo nelle zone rosse, ma in tutto il Paese), provvedimenti che la CNA chiede da tempo, ma con risorse aggiuntive, come il credito d’imposta sulle ristrutturazioni edilizie, che non può essere messo in carico alle imprese, ma dovrebbe essere possibile cedere a terzi, a cominciare dalle banche. Tutto con un occhio allo snellimento burocratico, per far ripartire le aziende e “sostenere l’ossatura dell’economia nazionale, che è fatta di artigiani e piccole imprese che rischiano di saltare in massa, facendo precipitare il prodotto interno lordo a un punto talmente basso, dal quale sarà estremamente duro sollevarsi.”
Il presidente CNA, Daniele Vaccarino, ha spiegato in un’intervista rilasciata al direttore del quotidiano “La Notizia”, Gaetano Pedullà, quali sono le ricadute della crisi sul settore artigiano e sulla piccola e media impresa ed elencato le richieste avanzate al Governo per fronteggiare l’emergenza.
“Quanto costerà tutto questo alle aziende e ai lavoratori autonomi – afferma Vaccarino – lo quantificheremo solo tra molti mesi, forse anni. Lo scenario è talmente preoccupante da non giustificare adesso alcuna divergenza. Da subito abbiamo trovato in Conte e nei ministri un atteggiamento positivo e costruttivo. Lo stesso spirito di grande industria e piccola impresa, che pur con esigenze specifiche diverse stanno remando nella stessa direzione.”