Un’idea lanciata già nel 2018 dalla CNA insieme alla Cooperativa Bagnini e altre associazioni e che ha portato, a febbraio scorso, all’approvazione all’unanimità in sede comunale dell’ordine del giorno a sostegno della candidatura dell’arenile e della sua identità come patrimonio immateriale e intangibile dell’umanità tutelata dall’ufficio delle Nazioni Unite.
Ora si è svolto il terzo atto del progetto, con la costituzione in associazione del comitato promotore.
L’associazione, presieduta da Diego Casadei e formata da CNA, e tra gli altri da Federalberghi Riccione, Cooperativa bagnini Riccione, Cooperativa bagnini adriatica Riccione, Club nautico Riccione, Lega navale italiana, Consulta del porto di Riccione e A.S.D. polisportiva comunale Riccione, si rivolge a tutte le comunità della costa emiliano-romagnola, simili per identità e patrimonio.
Candidata a divenire patrimonio dell’Unesco non sarebbe la spiaggia della “perla verde” intesa come bene ambientale, ma come bene immateriale. Un patrimonio culturale intangibile dell’umanità che attesti l’originalità delle pratiche sociali e delle tradizioni artigianali legate all’uso e alla gestione della spiaggia che si rigenerano nel tempo, rafforzando il senso di appartenenza e identità di una Comunità.
Il progetto ribattezzato “Identità di spiaggia-Processi di costruzione identitaria e consolidamento degli usi culturali e sociali dell’arenile a Riccione” valorizza le caratteristiche che sono tipiche dell’intero modello locale di turismo: le famose “tende”, le cabine, la gestione familiare, tramandata di generazione in generazione, degli stabilimenti balneari, ma soprattutto della figura del bagnino, presente nella “perla verde dell’Adriatico” già dall’Ottocento, e custode della secolare arte del “saper fare” che andrebbe riconosciuta.
La CNA commenta con soddisfazione la costituzione dell’associazione che permette ora di coinvolgere cittadini, turisti e tutti gli amanti di Riccione e auspica che il progetto venga allargato al resto della costa emiliano-romagnola.