“Continuano a pervenire nei nostri uffici di Rovigo segnalazioni e lamentele da parte di colleghi artigiani rispetto alle sgradite sorprese ricevute con il recapito della bolletta relativa alla TARI, la tassa sui rifiuti.”

Lo afferma Lorenzo Masarà, Vice Presidente provinciale CNA ed imprenditore rodigino, il quale sottolinea di essere di fronte a provvedimenti, non preventivamente comunicati né alle imprese né alle Associazioni, con i quali si è effettuato il conguaglio sulla tariffa dell’anno precedente a seguito di una riduzione della percentuale di abbattimento dei costi per le attività economiche che smaltiscono per conto proprio una parte dei rifiuti.

“L’ultimo caso che ci è stato presentato – prosegue il Vice Presidente CNA – è di una autocarrozzeria che rispetto all’avviso di pagamento che gli è stato recapitato per un importo complessivo di oltre 6.000 euro (comprensivo dell’addizionale provinciale) registra oltre 1.600 euro da versare come conguaglio per l’anno precedente.

Di fatto – sottolinea Lorenzo Masarà – si riconferma che la tassa sui rifiuti rappresenta un bancomat per il Comune che il sistema produttivo è costretto ad alimentare.

Da tempo, come Associazione, sosteniamo che al di là della denominazione – Tarsu-Tia- Tares – Tari – la storia in tema di rifiuti non cambia per le attività economiche; si continua a penalizzare le imprese che smaltiscono tramite i circuiti di raccolta privata i rifiuti speciali, causando di fatto un doppio costo per le imprese.

Ed in una fase in cui le criticità del sistema economico sono ancora diffuse, alle imprese sopravvissute alla crisi anziché ricorrere a misure fiscali di sostegno si decide, invece, di caricarle ulteriormente dal punto di vista dei tributi.

E’ da sottolineare, inoltre, che la stessa normativa nazionale in materia di rifiuti – commenta il Vice Presidente CNA – ha maglie troppo larghe che consente ai Comuni stessi di agire arbitrariamente. La Legge di Stabilità 2014, che ha istituito la TARI, è contraddittoria in quanto può prevedere in modo arbitrario l’applicazione sia l’esclusione dal tributo dei rifiuti che l’impresa dimostra di aver avviato al recupero che la riduzione della tariffa da parte dei comuni in proporzione alla quantità di rifiuti che le imprese hanno avviato al recupero.

Di fatto viene “legalizzata,, la possibile esistenza del doppio tributo per una serie di attività economiche  .

Si rende, quindi, sempre più urgente e necessario – conclude Lorenzo Masarà – un intervento normativo che impedisca di applicare il tributo sui rifiuti smaltiti dal produttore oltre a tener conto della Direttiva quadro europea che pone il riutilizzo, riciclo e recupero come prioritario nella gerarchia dello smaltimento dei rifiuti e prevede il conferimento in discarica solo come ultima ipotesi ed al Comune di Rovigo chiediamo maggiore chiarezza sulla applicazione della TARI.  E non ultimo è tempo di adottare provvedimenti di revisione degli avvisi di pagamenti inoltrati a specifiche categorie di imprese.”   

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