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La “tassa sull’aria fresca” non riguarda i piccoli consumatori

Gli italiani che in questi giorni stanno accendendo i condizionatori per salvarsi dall’afa, possono stare tranquilli. La notizia di un “tassa sull’aria fresca”, lanciata dalle associazioni di consumatori Adusbef e Federconsumatori, che sta circolando in questi giorni sul Web e sui mezzi di comunicazione nazionali, è una bufala estiva. Ad affermarlo il responsabile nazionale di CNA Installazione e Impianti Guido Pesaro.

“Non esiste nessuna tassa sui condizionatori – afferma Pesaro – semplicemente, come ha precisato il ministero dello Sviluppo Economico, gli impianti di condizionamento superiori ai 12KW, quindi i grandi impianti che servono a raffreddare ambienti di oltre 160 metri quadri sono soggetti a controlli periodici per garantire l’efficienza energetica e la sicurezza. Si tratta soprattutto di condomini, ristoranti, alberghi che devono dotarsi di libretto d’impianto e manutenzione mentre per la maggior parte dei condizionatori domestici e per quelli alimentati esclusivamente con fonti rinnovabili, quest’obbligo non esiste.”

I proprietari dei maxi condizionatori dovranno seguire le stesse regole che già si applicano alle caldaie: controlli ogni quattro anni e libretto d’impianto in regola. Il principio di questa norma, prevista dall’Unione Europea, è quella di limitare l’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera  e tenere sotto controllo i consumi di energia. Per questo gli impianti dovranno essere perfettamente efficienti ed essere periodicamente sottoposti a verifiche da parte di impiantisti qualificati, i quali rilasceranno ai proprietari il libretto di manutenzione.  Quindi godetevi pure il fresco del vostro condizionatore domestico senza farvi venire i sudori freddi al pensiero di dover pagare una nuova tassa.

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