La Commissione Europea lascia invariata la previsione sul Pil italiano 2015 a +0,6% mentre rivede al ribasso di un decimale quella 2014 (-0,5%) e al rialzo quella sul 2016 (1,3% invece del precedente 1,1% stimato a novembre). Il 2015 per l’Italia sarà un anno particolarmente trainato dall’export mentre la domanda interna aumenterà solo lievemente.

 L’atteso aumento dei redditi delle famiglie dovuto al calo dei prezzi dell’energia, si prevede che si traduca solo parzialmente in consumi più elevati”, scrive la Commissione. In realtà, spiega, “le condizioni del mercato del lavoro restano povere e molte famiglie hanno bisogno di rimettere in sesto i risparmi erosi durante la crisi”. “Un possibile rinvio della domanda esterna resta il maggior rischio al ribasso alle previsioni di crescita, mentre il successo nell’attuazione delle riforme e nel piano Ue di investimenti rappresentano fattori di rialzo delle prospettive”, conclude Bruxelles.
Alla nota della Commissione plaude il Tesoro perché “riconosce la validità degli interventi del Governo italiano sul fronte della riduzione delle tasse sul lavoro e sulle imprese, che si accompagna a una effettiva riduzione della spesa pubblica; quest’ultima è stimata in crescita soltanto perché, come ricorda la Commissione, il bonus Irpef – secondo i criteri statistici ufficiali – è classificato all’interno della spesa sociale”.

Sul fronte del lavoro la Commissione stima un moderato incremento degli occupati nel 2015, mentre la disoccupazione resterebbe inalterata perché un maggior numero di persone sarà stimolata a cercare occupazione. L’aumento degli occupati sarà più consistente nel 2016 con un conseguente calo dei disoccupati, a dispetto dell’incremento della forza lavoro complessiva. La successione ripresa-occupazione è fisiologica: in presenza di una ripresa della produzione le imprese hanno la propensione a massimizzare l’impiego delle risorse disponibili prima di effettuare nuove assunzioni. “Con il consolidamento della ripresa l’occupazione aumenterà e il miglioramento del clima di fiducia insieme all’aumento degli occupati stimoleranno un’ulteriore ripresa dei consumi”. Lo afferma il Mef, spiegando che l’aumento della disoccupazione segnalato dall’Ue nel 2015 deriva da un aumento delle persone in cerca di lavoro.

 

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