“Le piccole imprese sono nella stragrande maggioranza ben consapevoli che, senza porre una grande e crescente attenzione alla sostenibilità, non si possa più fare impresa. E non si tratta di enunciazioni di principio: quasi il 65% delle piccole imprese nel 2022 ha realizzato perlomeno un’attività di economia circolare, una quota raddoppiata nel giro di un anno”. Così la nostra vicepresidente Elena Calabria ha esordito ai microfoni di Radio Radicale intervenendo stamane alla trasmissione “Alta sostenibilità” che ha trattato i temi del Festival dello sviluppo sostenibile e in particolare lo studio Asvis-Oxford Economics sulle misure per contrastare il cambiamento climatico e le loro ricadute economiche. Con Calabria in studio l’economista Enrico Giovannini, numero uno dell’Asvis e già ministro, e Pino Gesmundo, segretario confederale della Cgil.
Calabria ha ricordato che proprio dall’analisi dei dati rigorosa e puntuale partono le proposte della CNA e a tal proposito si è soffermata sul progetto per favorire l’autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili di artigiani e piccole imprese partita dalla Confederazione e fatta propria dall’attuale governo che ha modificato il Pnrr per inserirla nel programma Transizione 5.0. Un progetto che ha valenza economiche, perché permette risparmi e accresce la competitività, favorisce la produzione di energia pulita, non sottrae suoli in quanto gli impianti posano sui tetti di stabilimenti, laboratori, capannoni.
La nostra vicepresidente ha poi sottolineato come al grande cambiamento in atto tra le piccole imprese non corrispondano investimenti adeguati ad accompagnare le piccole imprese nella transizione: servono sostegni, servono strumenti su misura per le piccole imprese, c’è bisogno di meno burocrazia e più elasticità. “Siamo convinti come CNA che l’Unione europea faccia bene a porsi obiettivi ambiziosi. Questa volontà emerge dal serrato confronto con le imprese associate in vista dei faccia a faccia con i leader politici tenuti la scorsa settimana – ha concluso Calabria – e vogliamo che il Green Deal europeo si rafforzi ulteriormente, a differenza di quanti vorrebbero metterlo in discussione, ma servono misure adeguate alla nostra realtà produttiva e in grado di essere messe a terra rapidamente”.