Ai microfoni di Isoradio si parla di commercio di vicinato e fast fashion. A intervenire è Marco Landi, presidente nazionale di CNA Federmoda.
“I piccoli negozi di prossimità danno un servizio che è anche quello del ‘racconto’ (di una tradizione, ndr). Nel nostro Paese bisognerebbe iniziare a mettere in piedi una politica industriale per alcuni settori che ci stanno a cuore. Anche per un sistema di vita che è quello dei centri storici, del commercio di vicinato, del ‘commesso amico’: per le persone, in sostanza, e per i luoghi che riescono a spiegare e raccontare il tipo di prodotto che si sta acquistando”, esordisce Landi.
“Chiaramente, quando si tratta di sconti immediati, di acquisti rapidi, l’online fa ‘la parte del leone’. Però, nel nostro Paese – prosegue – soprattutto per le sue produzioni Made in Italy, che sono lavorazioni ad alto valore aggiunto, non si è mai investito per incentivare l’acquisto di prodotti di consumo di artigianato nostrano, che rappresenta ciò che rendeva unici rispetto ad altri i piccoli negozi di vicinato o le boutique. Come è chiaro, la massificazione del prodotto rende vincenti le grandi superfici o l’online, però rende anche il mondo un po’ più brutto”.
Rispetto al fast fashion, Landi rileva che in Francia stanno lavorando a una legge sulla materia: “Credo che noi, che siamo uno dei pochi Paesi manifatturieri e con negozi di vicinato ben presenti, nonostante la crisi, (per tutelare i nostri artigiani, ndr) dovremmo cercare di creare un sistema di verifica delle produzioni, anche dei valori delle produzioni, come la sostenibilità medica ed economica”, sottolinea Landi in conclusione.