Il riberese Mimmo Randisi è stato confermato all’unanimità presidente provinciale della Cna di Agrigento. L’assemblea ha deciso di rinnovargli la fiducia per altri quattro anni. A votare sono stati 86 delegati in rappresentanza delle sedi territoriali, delle articolazioni di mestiere e dei raggruppamenti di interesse. “Andremo avanti nel lavoro già avviato – afferma Randisi – ma pronti a raccogliere le nuove sfide legate alla globalizzazione del mercato e le nuove esigenze che provengono dal territorio. Mi sento certamente lusingato dalla rielezione, essere riconfermati è motivo di orgoglio e di soddisfazione, per questo ringrazio di cuore la comunità agrigentina della Cna che con il suo lavoro quotidiano ha permesso di raggiungere importanti risultati, portando a compimento le linee programmatiche che, come dirigenza, abbiamo tracciato. – prosegue il presidente Randisi – e la mia gratitudine va anche al Segretario Generale Silvestrini, il quale, ancora una volta, ha voluto essere presente al congresso, dimostrando attaccamento ed attenzione verso la nostra realtà. Le sue parole di apprezzamento nei confronti di questa classe dirigente sono da stimolo per fare meglio e bene a favore degli operatori economici che rappresentiamo”. E anche il segretario provinciale, Piero Giglione, che ha accolto e dato il benvenuto alle autorità presenti, esprime soddisfazione per il Randisi bis. “Si tratta di un riconoscimento alla sua attività e al suo impegno – sottolinea – ma è anche un riconoscimento a tutta l’organizzazione e all’intera struttura provinciale per l’efficienza e la serietà dimostrata nell’erogazione dei servizi e nella puntualità con cui ha offerto la propria assistenza”. Nel corso dei lavori eletto anche l’Ufficio di Presidenza, composto da 9 componenti.
Collaboreranno con Randisi in questo secondo mandato, Giovanni Lombardo, Giuseppe Catanzaro, Lucio Manto, Piero Caico, Giuseppe Scibetta, Emanuele Farruggia, Roberta Tuttolomondo e Maria Taglialavore. La parte interna dell’assemblea, dedicata al dibattito interno e alle operazioni di voto, è stata preceduta dalla parte pubblica, che è ruotata attorno al tema “Tradizione e Innovazione, una nuova sfida per lo sviluppo del territorio”, alla quale hanno preso parte circa 400 persone. Oltre alla relazione del presidente uscente, che ha tracciato il bilancio dei 4 anni, si sono susseguiti diversi momenti interessanti, come quello che ha visto protagonisti Emanuele Farruggia e Roberta Tottolomondo, i quali hanno letto il “Manifesto Cna”, ricordando alla platea “Chi siamo e cosa vogliamo”. Poi riflettori puntati sulla cerimonia del “Premio Legalità Cna”, istituito quest’anno, assegnato alla memoria del giudice Rosario Livatino. A ritirare la targa, consegnata dal vice prefetto di Agrigento, Carmela Guarnei e dal presidente Randisi, è stato don Giuseppe Livatino, postulatore della causa di canonizzazione del magistrato canicattinese, ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990. Un altro momento significativo è stato rappresentato dalla testimonianza di alcuni associati. Hanno raccontato le loro esperienze Pierfilippo Spoto, Salvatore Puleri, Francesco Di Natale, Giuseppe patti ed Emanuele Farruggia. Spazio anche agli interventi del segretario regionale della Cna, Mario Filippello, del presidente regionale, Giuseppe Cascone e del vice presidente nazionale, Giuseppe Montalbano.
La mattinata è stata caratterizzata anche dal contributo delle istituzioni politiche, le quali sono state chiamate in causa su questioni strettamente aderenti al tema della giornata. Sono intervenuti i parlamentari Capodicasa, Moscatt e Panepinto. Le conclusioni sono state affidate al Segretario Generale della Confederazione, Sergio Silvestrini, il quale ha indicato il solco all’interno del quale la Cna dovrà muoversi nel prossimo futuro per tenere il passo e il ritmo del cambiamento che avanza. “Ripensare il modo di operare e di relazionarsi anche con l’esterno è diventato necessario, un’esigenza per potere essere ancora protagonisti – ha detto Silvestrini – ma le idee e le innovazioni vanno prima elaborate ed interiorizzate per potere dare corpo e forma a questo nuovo percorso che porterà la Cna ad essere sempre più una comunità, capace di connettersi alle sfide dettate dalle dinamiche del mercato legato all’internazionalizzazione e alla digitalizzazione. Tutti assieme ce la possiamo fare. La missione non è impossibile – ha concluso Silvestrini – basta crederci e lavorare in mono unito e coeso”. La parte pubblica si è chiusa con la premiazione delle aziende e degli artigianii quasi in 30, tra new entry e i più fedeli, hanno portato a casa un attestato.