“La CNA sta concentrando gli sforzi per anticipare il cambiamento, ribadendo i legami e le collaborazioni con le altre organizzazioni comparativamente più rappresentative e con CGIL, CISL e UIL. Proprio nelle crisi più recenti è stato evidente come il sistema di relazioni sindacali sia stato in grado di rispondere con celerità e di fornire delle soluzioni immediate ai problemi. Il nostro obiettivo comune è quello di guidare i processi in atto, mediante un’azione congiunta”. È quanto ha affermato il Segretario Generale della CNA, Otello Gregorini, concludendo il seminario promosso dalla Confederazione sul tema “Lavoro, formazione e rappresentanza nell’era dell’intelligenza artificiale” al quale hanno partecipato i professori Ivana Pais e Michele Faioli, il direttore di ECIPA CNA Giuseppe Vivace, il presidente dell’Associazione Nazionale dei Consulenti del Lavoro Dario Montanaro, e le parlamentari Tiziana Nisini e Chiara Gribaudo.
L’intelligenza artificiale sta già condizionando fortemente la nostra società, influenzando numerosi aspetti della vita quotidiana. Si pensi all’automazione dei processi, alla regolamentazione di grandi quantità di dati di cui i sistemi di IA sono in possesso, ma anche alla personalizzazione dei prodotti e dei servizi.
Il mercato del lavoro, e i sistemi di organizzazione aziendale rischiano di essere maggiormente impattati dall’IA, non solamente per l’effetto sostitutivo che essa avrà rispetto a numerosi posti di lavoro, ma anche per le ulteriori dinamiche che si innescheranno.
Da un lato, infatti, la creazione di nuovi profili professionali sarà molto più accelerata e, di conseguenza, la formazione sarà sempre di più un elemento essenziale del rapporto di lavoro, dall’altro lato, la gestione stessa del rapporto di lavoro avrà bisogno di nuovi modelli organizzativi e manageriali.
Certamente, quella che sembrava una prerogativa tipica solo delle imprese più strutturate, che fanno ricorso in modo importante alle varie piattaforme, oggi è sempre più un tema prossimo alle imprese artigiane e alle piccole imprese, che devono saper utilizzare le opportunità connesse all’intelligenza artificiale per incrementare la produttività e abbattere i rischi.
“Di fronte a cambiamenti così importanti, che sono inarrestabili e troppo celeri per il legislatore è importante” – ha affermato il responsabile dipartimento lavoro CNA Maurizio De Carli – “che le Parti Sociali agiscano con una disciplina mirata. Sappiamo, infatti, che storicamente la contrattazione collettiva ha sempre avuto un ruolo fondamentale di regolamentazione del sistema, perché in grado di dettare la regola del caso concreto: più vicina alla realtà di riferimento, più duttile e agile rispetto alle esigenze del contesto specifico.”
Il Direttore della Divisione economica di CNA, Claudio Giovine, ha ricordato come “oggi più che mai si pone il tema della rappresentatività, tema ormai diventato ineludibile per tracciare una netta demarcazione tra le Organizzazioni che effettivamente sono espressione del pluralismo sindacale e le altre organizzazioni, prive di rappresentatività e che finiscono solo per alterare gli equilibri del mercato e creare una concorrenza sleale in danno a imprese e lavoratori”.