Oltre la metà delle micro imprese italiane è intenzionata ad assumere personale nei prossimi sei mesi. Ma la crescita dell’occupazione è fortemente frenata dalle difficoltà, in molti casi dall’impossibilità, incontrate per reperire le figure professionali necessarie all’attività aziendale. A rilevarlo un’indagine della CNA su un campione di oltre 2mila tra artigiani, micro e piccole imprese. Dallo studio emerge un quadro inquietante anche se non nuovo: il nostro Paese non ha un sistema in grado di coniugare domanda e offerta di lavoro. In particolare, come ricorda il giornalista del Corriere della Sera, Federico Fubini, nel corso della trasmissione di Rai 2 “ReStart”, le imprese che cercano personale attraverso i centri per l’impiego sono meno del 4% e solo una piccola parte di questa esigua percentuale assume personale. “Ciò significa che un posto di lavoro ogni mille o duemila viene intermediato dai centri per l’impiego – afferma Fubini – Si tratta sostanzialmente di una macchina che non funziona. Se proviamo a metterci più benzina per farla funzionare, in questo caso le risorse provenienti dal recovery plan, ma è il motore ad essere danneggiato, il problema non si risolve e si rischia di sprecare carburante, in questo caso le risorse del recovery plan.