Le piccole imprese di Ravenna e dell’Emilia Romagna già “speak digital” ma se puntassero ancora di più sugli strumenti digitali, la loro forza crescerebbe di quattro volte sui mercati internazionali. E’ quanto emerso dal convegno “Do you speak digital” che è in corso oggi a Ravenna all’Almagià organizzato da Cna Next Emilia Romagna e Digitaly Imprese, insieme a CNA Ravenna che quest’anno festeggia il suo settantesimo anniversario.
Le piccole e medie imprese già guardano e utilizzano con interesse le strategie digitali. Due i segnali concreti: la forte partecipazione di imprese al bando regionale che prevedeva investimenti per digitalizzare le imprese: quasi 2.000 le domande di aziende pervenute alla Regione. L’altro segnale è il sondaggio eseguito in tempo reale questa mattina all’Almagià di Ravenna tra i duecento imprenditori presenti. L’88% è assolutamente convinto che investire in digitalizzazione sia un vantaggio per l’azienda, solo un 12% è ancora dubbioso. Sempre l’88% ha dichiarato di avere un sito web aziendale, il 32% dei presenti vende prodotti e servizi on line, quasi il 100% utilizza social network per interagire coi propri clienti e utenti.
Quali sono i principali ostacoli alla digitalizzazione del nostro paese, è stato chiesto alla platea degli imprenditori CNA? Il primo problema resta ancora la debolezza se non l’assenza vera e propria della banda larga, il secondo ostacolo è di carattere culturale e di mentalità nell’approccio ai nuovi strumenti digitali, il terzo riguarda il costo delle tecnologie.
Anche se il sondaggio ha dato segnali confortanti, tutti gli interlocutori hanno sottolineato come la strada sia ancora lunga da percorrere per digitalizzare le PMI “Il digital divide è un lusso che non possiamo più permetterci – ha spiegato Marianna Panebarco, presidente CNA Giovani Imprenditori dell’Emilia Romagna –. Ce lo chiede l’Europa. Ulteriori ritardi come l’incapacità di produrre servizi informatici, usare e-commerce e moneta elettronica, razionalizzare le banche dati della Pubblica Amministrazione costano all’Italia 3,6 miliardi all’anno”. “In questi ultimi anni di crisi – ha proseguito Panebarco – ci sono state aziende che sono cresciute come organico e fatturato, che si sono internazionalizzate e, guarda caso, si tratta di aziende che si sono digitalizzate, hanno investito nell’on line, nell’e-commerce, in una gestione digitalizzata di magazzini, risorse, ordini, comunicazione sui social one to one”. La percentuale di piccole imprese che intrattengono relazioni con l’estero grazie all’uso di strumenti digitali è quattro volte superiore a quello delle piccole imprese digiune di rete. Concetti ribaditi dagli importanti partner di CNA nel progetto Digitaly che a Ravenna ha visto la sua prima tappa nazionale. Sono intervenuti infatti Google, Amazon, Seat pagine Gialle e CNR la cui sezione registro.it gestisce i domini .it. Obiettivo di Digitaly è trasferire competenze e strumenti digitali alle imprese che vogliono sempre più “to speak digital”.