“Credo che Carpi debba inserirsi con maggiore decisione nel dibattito provinciale sulle infrastrutture, uscendo dal contesto locale per riportare all’ordine del giorno, ad esempio, un tema importante come quello dei pendolari, su tutti lavoratori e studenti, che oggi si recano quotidianamente a Modena”. Così Tamara Gualandi, presidente della CNA della città dei Pio, mette al centro dell’attenzione del dibattito politico la viabilità, partendo da una proposta con una ricaduta ambientale decisamente positiva: la trasformazione della linea ferroviaria Sassuolo-Modena-Carpi in una ferro-tranvia. “Occorre smettere di pensare a questa linea come ad un trasporto regionale, ma farne invece un servizio metropolitano con veicoli più leggeri, in modo da aumentarne la frequenza e il numero di fermate, seguendo l’esperienza di città europee ed italiane come Firenze, Brescia e Sassari”.
Peraltro, esiste già uno studio importante in questa direzione, quello dell’ing. Carlo Borsari (www.riconnetteremodena.wordpress.com). “Potrebbe essere – osserva Gualandi – un’opportunità forse unica di riqualificazione di un’ampia parte del nostro territorio, e una risposta ad una larga fetta di pendolari, visto che questo servizio andrebbe a coinvolgere 6 comuni che rappresentano il 50% della popolazione e il 60% dei posti di lavoro della Provincia di Modena e che generano ogni giorno circa 110.000 spostamenti.
La creazione un servizio metropolitano di questo tipo alleggerirebbe il traffico da e per Carpi, anche questo in sofferenza nelle ore di punta (pensiamo all’intersezione della nazionale per Carpi con la Provinciale per Campogalliano).
“Questo intervento, però, non basterà a risolvere i nostri problemi: a causa della natura manifatturiera del nostro sistema economico, è evidente come il trasporto individuale sia, e continuerà ad essere, essenziale per la nostra comunità. Ecco perché si potrebbe pensare ad altre soluzioni, anche in questo caso poco impattanti per il territorio, come la realizzazione di una strada che corra sulle piste che furono utilizzate per la realizzazione della Tav e che permetterebbe una soluzione alternativa alla tangenziale nord nel tratto Romana-Panaria. Oppure, sempre nell’ottica di un impatto limitato sull’ambiente, l’alternativa potrebbe essere rappresentata da un by pass che da appalto di Soliera, attraversando il Secchia su un ponte più nuovo e sicuro di quello attuale – il cosiddetto Passo dell’Uccellino – arrivi alla Statale 12, raddoppiando poi le corsie di quest’ultima sino a Modena.
Ma ci sono anche problematiche più locali. “Ormai – osserva sempre la Presidente della CNA di Carpi – la tangenziale Losi è diventata una strada urbana, costretta a sopportare elevatissimi volumi di traffico. Occorre cercare di spostare la viabilità commerciale su viale dell’Industria, obiettivo a cui voleva concorrere la rotonda di via Guastalla. Ad oggi però questo rimane un progetto monco, rispetto a quanto ipotizzato nei piani urbanistici, dove era tracciato – ma che ora pare sia scomparso – il proseguimento a nord della strada verso la zona industriale ex autotrasportatori, Fossoli e Novi, con il risultato che una grande mole di traffico continua ad interessare appunto sia la tangenziale Losi che un inadeguato tratto della Romana Nord. Dalla parte opposta, invece, permane l’’ormai cronica assenza di una rotatoria all’uscita del casello autostradale”.
“Chiediamo alla politica – chiosa Tamara Gualandi – di rimettere al centro del dibattito anche questi problemi con i quali la nostra comunità deve quotidianamente confrontarsi”.