Site icon CNA

Le verità “nascoste” ed i dettagli del nuovo strumento negli atti della videoconferenza del 29 settembre 2016

Questa mattina si è tenuta una videoconferenza dal titolo: “Il futuro degli studi di settore: da strumento di accertamento a strumento di affidabilità/compliance”. Nell’ambito dell’iniziativa, presenti 26 sedi territoriali della CNA, si è entrato nei particolari dei meccanismi di costruzione dei nuovi studi di settore, sottolineando anche quali sono i problemi ancora da affrontare nonché le soluzioni che potrebbero essere date e che, sicuramente, proporremo nei prossimi mesi.

Subito dopo si è analizzato tutto il percorso di vita degli studi di settore: dai motivi che hanno portato alla loro nascita alle ragioni che ci hanno portato a chiedere ed ottenere una loro ristrutturazione radicale.  Il tutto è raccontato dalle slide spiegate da Lamberto Magnani, per quanto attiene ai meccanismi di costruzione degli studi di settore, e dalle slide spiegate da Claudio Carpentieri, con riferimento, invece, alla storia dello strumento ed alle asimmetrie informative che hanno portato a questa riforma (vedi documenti allegati).

Riassumendo quanto raccontato nella videoconferenza, come è noto, attualmente gli “studi di settore” forniscono una stima dei ricavi che potenzialmente possono essere attribuiti all’impresa (ricavo teorico di congruità) cui il contribuente può fare riferimento e l’esito di coerenza economica e di normalità contabile, corredano l’esito di valutazione complessiva dell’impresa pur rimanendo slegati fra loro.

Nel nuovo progetto, invece, non esisterà più un ricavo puntuale a cui occorrerà eventualmente adeguarsi per essere considerati in regola. In futuro, infatti, esisterà solamente un indice di “affidabilità compliace” determinato dalla combinazione di più indicatori, alcuni di stima dei valori economici (ricavi, valore aggiunto, reddito), altri di coerenza e normalità.

A sua volta per ogni singolo indicatore è assegnato un risultato dato da un “Indice” parziale anch’esso assunto in una scala da 1 (valore minimo) a 10 (valore massimo). Tale indice potrà, se l’impresa ritiene farlo (compliance), essere influenzato dai comportamenti della stessa anche adeguando i ricavi in sede di dichiarazione (nel caso in sperimentazione a valere solo per i primi 4 indici), migliorando così il suo posizionamento dell’indice parziale e il relativo grado di “rischiosità erariale” che potrebbe rappresentare, anche nell’ottica di ottenere i benefici del sistema premiale, ossia uno schermo agli accertamenti.  Infatti, ogni indicatore parziale contribuirà in maniera paritetica all’individuazione dell’indice sintetico che esprime il valore di “affidabilità/compliance” complessivo dell’impresa.

I singoli indicatori parziali, che saranno diversi per ogni studio secondo il settore e l’attività svolta, verranno costruiti, così come avviene ora, sulla base di valutazione statistiche dei dati comunicati dalle imprese negli anni passati. A differenza di quanto accade ora per la costruzione degli attuali studi di settore dove si prende in considerazione i valori comunicati in un solo anno, nel futuro verrà utilizzato l’insieme dei dati comunicati negli ultimi 8 anni disponibili.  Questo garantirà una maggiore stabilità ed affidabilità delle stime alla base dei diversi indicatori parziali che verranno individuati tenendo anche conto del trend economico di riferimento.

La scelta nonché la costruzione dei diversi indicatori parziali di affidabilità/compliance, come avviene attualmente, sarà effettuata dalla SOSE con la partecipazione degli imprenditori assistiti dalle Associazioni di categoria e sarà soggetta a validazione della Commissione degli esperti. Sulla base dei nuovi studi di settore validati verrà costruito un software analogamente a quanto avviene ora (GERICO – che cambierà nome), sulla base del quale saranno immessi i dati contabili e strutturali e verrà visualizzato il posizionamento dell’impresa rispetto al grado generale di affidabilità/compliance.  

Siamo ancora nella fase embrionale dei futuri studi di settore. Attualmente è stata avviata solamente una sperimentazione su alcuni studi di settore e si prevede un avvio graduale a partire dal 2017. Pertanto, il tutto è ancora da costruire ed ancora molte sono le decisione da prendere, a partire dall’impalcatura normativa che sarà prevista nella prossima legge di stabilità.  Sarà ad esempio fondamentale il valore dell’indice da cui sono riconosciuti i benefici in termini di scudo agli accertamenti, tuttavia è certo che le imprese in futuro non avranno più un valore di ricavi di congruità a cui confrontarsi.

L’obiettivo a cui tendiamo è quello di evitare agli imprenditori l’ansia di un ricavo di congruità da raggiungere unitamente alla possibilità di avere una protezione efficace dallo “spettro” di accertamenti incontrollati.

Exit mobile version